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I fatti, sopratutto se concreti e tangibili, hanno molto più valore rispetto alle parole vuote e alle promesse mai mantenute. In questi giorni si susseguono numerose le terribili notizie provenienti dal centro Italia, nuovamente colpito da catastrofici fenomeni naturali che hanno causato morte e distruzione. Un territorio martoriato, protagonista, suo malgrado, anche alcuni mesi or sono, quando, il 24 agosto del 2016, gli eventi sismici di forte intensità, che hanno poi, sostanzialmente, continuato ad imperversare in tutte quelle zone fino a pochi giorni fa, misero di fatto in ginocchio i comuni di Amatrice, Accumuli a Arquata.
 
Oggi come allora, le polemiche e le critiche per quello che poteva essere fatto, e ancora adesso dovrebbe essere compiuto, rimbalzano un po’ ovunque. Alcuni segnali positivi, però, arrivano da un mondo e da uno spaccato della nostra società notoriamente bistrattato e additato, frettolosamente e superficialmente, come un covo di personaggi violenti e poco raccomandabili. Sto ovviamente parlando delle tifoserie organizzate, delle curve nostrane, dei gruppi ultras calcistici e non solo.
 
Ai numerosi messaggi di solidarietà, per lo più evidenziati grazie ai classici striscioni esposti all’interno degli stadi e dei palazzetti sportivi d’Italia (nonostante, in alcuni casi, gli agenti preposti alla pubblica sicurezza si siano dimostrati fin troppo zelanti arrivando addirittura a vietare e a sequestrare determinati striscioni, come è successo, recentemente, ai tifosi sampdoriani in quel di Roma, in occasione della sfida di Coppa Italia tra la squadra giallorossa e quella blucerchiata), hanno fatto seguito, infatti, alcune iniziative concrete, organizzate dai “cattivissimi” ultras, volte a raccogliere fondi da destinare alle zone terremotate del centro Italia.
 
La principale tra queste iniziative parte proprio grazie all’impegno di una tifoseria che ha vissuto personalmente un evento tragico e terribile come quello accaduto recentemente ad Amatrice. Nella città de L’Aquila, infatti, i gruppi ultras della locale squadra di calcio si sono fin da subito mobilitati per pianificare una raccolta fondi, che coinvolgesse tutte le tifoserie organizzate italiane, volta alla realizzazione di un centro sportivo polivalente nella cittadina in provincia di Rieti.
 
Nel comunicato diramato in tempi non sospetti…
 
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