"Non si può votare subito" perché con le due leggi che residuano dopo il pronunciamento della Consulta, si "producono effetti diversi nelle due Camere". E in caso di fughe in avanti verso il voto, i legali anti-Italicum valutano nuove azioni prima del deposito della sentenza della Corte Costituzionale.
Lo rende noto il coordinatore del pool di avvocati, Felice Besostri. L'obiettivo è "riattivare" i ricorsi contro l'Italicum pendenti in 14 tribunali affinché i giudici inviino nuove ordinanze alla Corte Costituzionale. Tra le questioni che i legali, in quel caso, punterebbero a far arrivare all'attenzione della Consulta, ci sono i capilista bloccati e il premio di maggioranza sotto profili ulteriori rispetto a quelli già esaminati, e soprattutto le diverse soglie di sbarramento tra Camera e Senato e il ricorso alla fiducia per l'approvazione dell'Italicum. Gli avvocati potrebbero fare istanza ai tribunali per un provvedimento d'urgenza.