"Sono arrabbiato e deluso con la maggioranza che governa la Regione. Sul prezzo del latte fanno peggio di Ponzio Pilato: hanno i soldi, il sostegno del comparto e gli strumenti per risolvere il problema in dieci giorni". E' quanto sostiene il presidente de La Base, Efisio Arbau, in merito alle soluzioni ipotizzate per uscire dalla crisi del comparto ovi-caprino.
"In modi diversi ma convergenti sia i rappresentanti dei pastori, la Coldiretti, che quelli degli industriali, Confindustria, chiedono alla Giunta regionale di ritirare il surplus di Pecorino romano dal mercato garantendo ricadute certe sui pastori. Dall'altra, la Regione sostiene, per voce del suo vicepresidente, di avere i soldi: circa 50 milioni. E' la strada indicata anche dall'Europa con il Patto del latte proposta – osserva – sintetizzata proprio dal movimento La Base in una interpellanza presentata anche in Consiglio con Gaetano Ledda".
Secondo Arbau "serve una politica che guarda agli interessi del suo popolo e non ai piccoli tornaconti di bottega: con il Patto del latte in una settimana si risolverebbe una delle vertenze principali della nostra Isola. La Regione non fa il prezzo del latte ma non sta neppure alla finestra". In sintesi La Base chiede alla Regione di "occuparsi di ritirare/ammassare i 50mila quintali di Pecorino romano indicati da Confindustria a sei euro al kg (servirebbero 30 milioni di euro), a patto che i trasformatori firmino un contratto collettivo con i pastori in cui garantiscono la remunerazione del latte a non meno di 80 centesimi al litro.







