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Gian Piero Gasperini, al rientro da due giornate di squalifica, riprende il discorso personale con la panchina e il percorso dell'Atalanta con destinazione Europa League: "L'ultima settimana non ha cambiato niente, al massimo mi ha fatto perdere le difese immunitarie – scherza il tecnico, influenzato da giovedì. È rimasto il rammarico di non aver vinto a Torino perché sarebbe stato un passo avanti. Ci siamo ributtati sulla partita di turno, col Cagliari dobbiamo continuare a coltivare le nostre speranze. Quanto a me, sarà importante non ricadere in certe situazioni: viverla dalla tribuna è tutta un'altra cosa".

Dall'altra parte c'è lo spauracchio Borriello, il doppiettista nella disfatta dell'andata: "Pessima partita, sbagliammo pure il rigore del possibile pareggio pregiudicando tutto. Gli avversari stanno facendo un ottimo campionato da neopromossa: Marco mi segna spesso, se lo fa anche domani ma vinciamo mi va bene lo stesso". Inevitabile il paragone con Petagna, lo sfondatore designato dei bergamaschi: "Il confronto è difficile soprattutto per l'età, anche se Borriello sta disputando una grande stagione, lo vedo bello tirato e in forma. La sorpresa però è Andrea, il girone di ritorno lo valorizzerà anche in zona gol: è straordinario per come riesce a catalizzare il gioco d'attacco, ci sono pochissimi interpreti in grado di far girare il reparto come lui".

Sulla formazione, nessuna novità rispetto all'undici base, con Dramé e Konko fuori causa: "La rosa è quasi al completo, Kessie ha fatto una buona settimana e gioca dall'inizio". Della sfida all'Olimpico di Torino ci sono i venti minuti allo start lasciati ai granata a non convincere: "Globalmente nell'arco dei novanta minuti siamo stati sempre all'altezza, è chiaro poi che ci sono periodi di superiorità degli avversari – obietta l'allenatore atalantino -. Magari dobbiamo evitare di andare in svantaggio: i giocatori però non sono macchine che riproducono ogni volta gli stessi meccanismi". La ricetta per aggirare l'ostacolo domenicale è molto semplice: "Dovremo stare attenti alle loro caratteristiche migliori, cioè la capacità di ripartire e attaccare con incisività, ma noi giochiamo sul nostro campo e lo faremo con la massima determinazione.

Per noi vincere non è normale né scontato: è sempre una grande festa da accogliere con entusiasmo. Non dobbiamo farci troppi pensieri, ma giocarcela interpretandola al meglio". Un accenno ai tre nuovi arrivi del calciomercato invernale, che inizialmente saranno usati come cambi in corso d'opera: "Li ho visti abbastanza bene, sia Cristante che Hateboer stavano comunque giocando e Mounier è un giocatore vivace con un buon grado di preparazione. Si sono presentati tutti nel modo migliore". Chiosa sulle prospettive di qui a medio termine: "Ci sono squadre molto vicine in classifica, dal Torino in su, particolarmente attrezzate. In mezzo a questo gruppo ci siamo noi, ma abbiamo bisogno di alcune partite per poterci porre traguardi prestigiosi".