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"Secondo la Procura di Torino la Juventus non è parte lesa ma neanche concorre nel reato: dunque, c'è una grande zona grigia che è esattamente il terreno su cui la Commissione ha il dovere di investigare anche per proporre poi soluzioni normative". Lo ha detto il presidente del Comitato Mafia e Sport della Commissione Antimafia, al termine dell'audizione dei pm di Torino sul caso che ha sfiorato la Juve.
 
Il caso riguarda le infiltrazioni della ndrangheta al nord, inchiesta che ha lambito la Juve per possibili interessi delle cosche sulla rivendita dei biglietti e di cui però nessun dirigente è indagato.
 
"La valutazione" che fanno i pm ha proseguito Di Lello, "è che per portare avanti una accusa in sede processuale occorrono elementi che non hanno ravvisato nei casi in questione. E' una valutazione che rispettiamo. C'è la piena consapevolezza da parte dei dirigenti della Juve e nesssun nocumento, nessuno svantaggio: i biglietti li vendevano. Conoscere queste modalità di gestione ha suscitato qualche perplessità all'interno del Comitato; ci ritorneremo, ora continuiamo il nostro lavoro in queste settimana con l'audizione sul Catania".