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"Il decreto che vede più coinvolte le Regioni è quello relativo all'istruzione professionale, vista la competenza esclusiva rimasta in capo alle Regioni sull'istruzione e formazione professionale dopo il referendum costituzionale". Lo ha sottolineato Cristina Grieco, coordinatrice della Commissione Istruzione, lavoro, innovazione e ricerca della Conferenza delle Regioni, nel corso di un'audizione in Commissione Cultura della Camera dedicata alla riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione. "Abbiamo affrontato il provvedimento con spirito costruttivo, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, per offrire ai ragazzi le migliori opportunità possibili", ha osservato ancora Grieco. "Ciò significa anche garantire il corretto coordinamento fra il sistema dell'istruzione professionale e quello dell'istruzione e formazione professionale. Integrazione che va quindi rafforzata per avere sempre più efficaci possibilità di scambio e connessione. Per quanto riguarda invece l'impianto legislativo – ha aggiunto – esprimiamo apprezzamento sugli aspetti didattici e organizzativi. Sono positivi anche quelli collegati all'attività del mondo del lavoro. Pertanto siamo favorevoli alle previste possibilità di usufruire di esperti del mondo del lavoro e alle attività di scuola-lavoro, a partire dalla seconda classe. Anche il superamento dell'iper- disciplinarietà è da accogliere con favore. Infatti – ha rilevato l'esponente della Conferenza delle Regioni – la previsione di troppe discipline era causa di una eccessiva frammentazione, ciò comportava anche un aumento dell'abbandono scolastico. E' inoltre positivo il superamento tra la sussidiarietà integrativa e quella complementare. Ora serve un sistema omogeneo. In particolare si chiede l'affiancamento ai percorsi dell'istruzione professionale di quelli dell'istruzione e formazione professionale". La delegazione della Conferenza delle Regioni era composta anche da Flavia Franconi (vicepresidente della regione Basilicata), Valentina Aprea (Lombardia), Giovanna Pentenero (Piemonte), Bruno Marziano (Sicilia) e Elena Donazzan (Veneto).