Il caso dell'Agenzia Forestas, con i problemi legati al tipo di contratto applicato ai lavoratori e il blocco delle mansioni superiori, arriva in Consiglio regionale, dove i Rossomori annunciano una proposta di legge e il Pd si riserva approfondimenti per trovare soluzioni.
"Sul contratto collettivo applicato ai dipendenti di Forestas c'è stato un grosso errore di valutazione che noi avevamo tempestivamente portato all'attenzione di Consiglio e Giunta, presentando un apposito emendamento alla legge istitutiva per estendere al personale il contratto collettivo applicato al comparto regionale – osserva Paolo Zedda dei Rossomori – La scelta in senso opposto della maggioranza, giustificata da supposti risparmi, non è evidentemente risultata corretta. L'Inps, infatti, ha ribadito che Forestas è una pubblica amministrazione e che i suoi dipendenti sono assoggettati di diritto alla previdenza pubblica, a prescindere dal contratto collettivo previsto dal legislatore.
Non solo: l'attività agricola dell'Ente rappresenta solo una piccola percentuale e dunque d'ora in avanti gli sgravi precedentemente previsti per gli operai agricoli non saranno più applicabili, se non in minima parte con il costo aggiuntivo stimato per la Regione di circa 300 mila euro, per i soli oneri previdenziali". Ma c'è di più: "tanti dipendenti di Forestas, in seguito al provvedimento adottato dall'Agenzia regionale – osserva il capogruppo Pd, Pietro Cocco – non possono svolgere quelle mansioni superiori a cui sono stati destinati e che hanno consentito all'amministrazione di garantire per più di dieci anni la continuità in tutti i servizi".
Anche Forza Italia ha preparato una proposta di legge per equiparare i contratti dei dipendenti dell'agenzia Forestas a quelli degli altri lavoratori della Regione, "rimuovendo le disparità contenute nella legge regionale n. 8 del 2016". Lo annuncia il capogruppo, Pietro Pittalis. "Oggi – ricorda l'esponente azzurro – sia per operai, impiegati e quadri sia per i dirigenti vigono norme differenti rispetto a quelle previste per gli altri dipendenti del 'sistema Regione'.
Alla luce dei chiarimenti dell'Inps, che ha confermato la natura pubblicistica di tali rapporti contrattuali e del relativo sistema previdenziale, il Consiglio ha il dovere di provvedere e rimediare ad un'anomalia, foriera di inaccettabili disparità. Ciò vale – ribadisce Pittalis – anche per la questione relativa alle mansioni superiori. Occorre procedere con la massima celerità affinché la Regione non si trovi di fronte alle complicazioni derivanti da un contenzioso crescente in materia che, in caso di soccombenza, determinerebbe un maggiore impegno per le casse pubbliche".







