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La Sardegna ha stoppato, in sede di Conferenza delle Regioni, l'intesa che la esclude dall'accesso ai fondi nazionali destinati agli enti locali, ottenendo il rinvio della decisione finale nella Conferenza Unificata e l'immediata apertura di un tavolo di confronto fra Governo e Regioni a Statuto speciale. E' stato il vicepresidente della Giunta Pigliaru, Raffaele Paci, a tenere il punto incassando il rinvio.

Avevano già negato l'intesa il Friuli Venezia Giulia e la Valle D'Aosta (Trento e Bolzano hanno con il Governo patti separati). "Abbiamo chiesto al Governo di non procedere sulla strada che ci esclude – riferisce Paci – Oggi abbiamo ottenuto un risultato importante: era quello che volevamo e cioè il rinvio di una decisione che ci avrebbe costretto a un immediato ricorso al Tar. Invece il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Bressa, aprendo la riunione, ha chiesto un rinvio anche per dar modo di aprire un tavolo di confronto con le Regioni a statuto speciale già nelle prossime ore, in cui esporremo le nostre ragioni. Ci paghiamo per intero il sistema sanitario – sottolinea il vicepresidente – non abbiamo contributi per i farmaci innovativi e a nostro carico ci sono anche i Lea (Livelli essenziali di assistenza, ndr) aggiuntivi.

Anche la riduzione degli stanziamenti per gli enti locali sardi è inaccettabile perché metterebbe a rischio i servizi per i cittadini. E poi ci sono gli accantonamenti: dopo il patto firmato nel 2014 – incalza Paci – non possiamo accettare che ne aggiungano altri né il loro prolungamento, visto che doveva essere un contributo straordinario. Per questo abbiamo impugnato la Finanziaria nazionale: vogliamo garantire che ai nostri cittadini vengano riconosciuti gli stessi diritti degli altri".