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"E' una non notizia la recente scelta delle Regioni a statuto ordinario di sobbarcarsi quella parte di manovra prevista dalla legge di Stabilità 2016 che gravava esclusivamente sulle regioni a statuto speciale" in quanto "contenuta in una Intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni oltre un anno fa, segnatamente in data 11 febbraio 2016". Lo precisa il ministero della Salute "in relazione alle conseguenze negative sul Fondo Sanitario Nazionale della recente intesa raggiunta dalle regioni a statuto ordinario per allocare gli effetti finanziari di precedenti manovre di finanza pubblica". Le regioni a statuto speciale, prosegue il ministero, "avrebbero dovuto concludere specifici accordi con il Governo per contribuire alla manovra, ma avendo scelto di non chiudere tali accordi e di ricorrere alla Corte costituzionale avverso le disposizioni della legge di stabilita', hanno di fatto determinato un supplemento di manovra a carico delle regioni ordinarie". Quanto "a possibili effetti negativi della citata scelta delle regioni sulla imminente entrata a regime dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza e dei nuovi Nomenclatori protesici, il Ministero ricorda che per questa specifica finalità sono stati vincolati con legge 800 milioni di euro per anno e che il Fondo Sanitario Nazionale nel 2017 è stato aumentato di 2 miliardi di euro e nel 2018 di un ulteriore miliardo di euro". Pertanto, prosegue il ministero, "come risulta evidente dalla bollinatura da parte della Ragioneria Generale dello Stato e dalla avvenuta registrazione da parte della Corte dei Conti, il decreto recante i nuovi Lea e i nuovi Nomenclatori protesici ha adeguata copertura finanziaria. Con l'imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto – conclude la nota – si potrà pertanto finalmente aprire una nuova era per tutti gli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale".