Il numero dei fallimenti è in calo in tutta Italia ma non in Sardegna. A fronte di una riduzione a livello nazionale dell'8,5% nel 2016, il dato sardo è sorprendente: il fenomeno ha ripreso ad aumentare con un tasso del +26%. Sono i numeri diffusi dal consueto Osservatorio di Cerved, gruppo leader in Italia nell'analisi del rischio di credito e nella gestione dei crediti deteriorati.
Il centrodestra va subito all'attacco. "Ecco la prova del fallimento del governo di centrosinistra – commenta l'esponente dei Riformatori Michele Cossa – cosa ci si poteva attendere da un esecutivo che in due anni e mezzo non ne ha azzeccato una? La cosa drammatica è che di come sta male la Sardegna e di come stanno male i sardi, al centrosinistra non importa assolutamente nulla. Loro pensano a come resuscitare le Province abolite a furor di popolo dal voto referendario del 2012. A questo punto sarebbe meglio abolire anche la Regione che ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza".
Tuona anche Forza Italia. "Il dato di Cerved certifica l'insuccesso assoluto della Giunta Pigliaru nelle azioni a favore dell'economia e delle imprese sarde – dice Marco Tedde – Sono dati ancora più preoccupanti se associati a quelli del comparto edile che nel terzo trimestre del 2016 ha visto la chiusura di 297 aziende e la perdita di altri 6.500 posti di lavoro".
Dunque, avverte, "piuttosto che impegnare il Consiglio in discussioni quasi mai utili a contribuire alla crescita dell'economia e dell'occupazione, bene farebbe Pigliaru a portare in Aula la legge urbanistica, che viene mensilmente annunciata ma che ancora non ha superato la porta della sala riunioni della Giunta".