Rispetto e attuazione integrale del Patto per la Sardegna stipulato lo scorso 29 luglio tra Governo e Regione.
E' la richiesta della Cisl sarda al ministro per il Mezzogiorno e la Coesione, Claudio De Vincenti, incontrato nei giorni scorsi. Nessuno sconto: "la stagione delle promesse non mantenute è finita". "Il sindacato – osserva il segretario generale della Cisl, Ignazio Ganga – ha confidato sugli impegni del Governo su continuità territoriale, compensazione del gap energetico, aggiornamento tecnologico della rete ferroviaria, rafforzamento dell'infrastrutturazione primaria e su investimenti mirati per iniziare a dare una soluzione ai gravi problemi di crescita e sviluppo che affliggono l'isola.
Tuttavia appare sempre più evidente che i processi di attuazione di quanto previsto dal Patto procedono con lentezza. Il rischio che la Sardegna corre è che anche l'accordo del 29 luglio scorso faccia la stessa fine degli altri due patti, solennemente firmati, nel 2005 e nel 1999, tutti rimasti nel limbo delle buone intenzioni e delle incompiute. Un esito che il sindacato, la Cisl in particolare, non è disposta a sopportare per le eventuali ricadute sulla comunità regionale".
La Cisl pur evidenziando "la strategicità dei contenuti del Patto dell'estate scorsa" da 2,9 miliardi, sottolinea "l'inadeguatezza dei fondi al momento assegnati all'isola, 281,7 milioni, praticamente corrispondenti ad appena un decimo di quanto previsto dal Patto del 29 luglio 2016". Inoltre il Governo nazionale viene sollecitato "a mettere in essere tutte le iniziative per il riconoscimento del principio d'insularità".