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Nel giorno in cui il quotidiano Le Figaro rivela l’esistenza di un piano della Francia per aiutare i ribelli, e quindi alimentare ulteriormente la guerra in Siria, arriva anche la notizia della visita segreta del senatore repubblicano statunitense John McCain a Kobane, città della Siria settentrionale sotto controllo delle milizie curde. Lo riferisce il Wall Street Journal che cita “fonti anonime del Pentagono”. Il senatore avrebbe discusso  con ufficiali statunitensi e combattenti curdi impegnati nell’offensiva contro la capitale autoproclamata dello Stato islamico in Siria,

Raqqa. La visita, organizzata con la collaborazione del Pentagono, coincide con lo studio da parte dell’amministrazione Trump di un piano per accelerare la campagna militare contro lo Stato islamico. McCain, che presiede la Commissione servizi armati del Senato Usa, si era già recato in Siria nel 2013 per incontrare i leader dell’Esercito siriano libero (Fsa), un gruppo di milizie ribelli sostenute dagli Usa e dalla Turchia.

Secondo alcuni osservatori, proprio i legami di McCain con una parte dell’opposizione armata siriana potrebbero nascondere un’iniziativa parallela rispetta a quella che ufficialmente sta portando avanti la Casa Bianca che ha dichiarato di voler combattere solo il Califfato e il terrorismo di matrice islamica e non il governo di Damasco, con il quale comunque non ha avviato alcuna trattativa dal punto di vista diplomatico.

Il quotidiano “Le Figaro”, come anticipato, ha pubblicato alcuni estratti di una nota confidenziale del ministero degli Esteri che indica quale debba essere la posizione francese dopo la sconfitta dei gruppi armati anti Assad in Siria. Per il governo di Parigi le principali priorità sono due: aiutare i ribelli nelle cosiddette “zone liberate” della Siria, nella provincia nord-occidentale di Idlib (dove sono presenti in maggioranza gruppi jihadisti) e nella regione meridionale alla frontiera con la Giordania; e silurare la ricostruzione di una “Siria unitaria”.

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