Il tipo di contratto di lavoro nell'Agenzia Forestas e la stabilizzazione dei precari: su questi temi si è incentrata l'audizione dei sindacati confederali e degli autonomi, che sono stati ricevuti dalla commissione Riforme del Consiglio regionale: davanti all'organismo i rappresentanti dei lavoratori si sono presentati divisi.
Nel frattempo la commissione Governo del territorio, presieduta da Peppino Pinna (Udc) ha ascoltato l'amministratore unico Giuseppe Pulina ed il direttore generale Antonio Casula. Per quanto riguarda il contratto del personale, il direttore ha parlato della necessità di lavorare ad un "allineamento con il sistema-Regione, che divide sostanzialmente i dipendenti in quattro fasce mentre all'interno di Forestas ce ne sono ben 11, con tutti i problemi tecnici e gestionali che ciò comporta".
Nel corso dell'incontro in commissione Riforme il segretario regionale della Cgil, Michele Carrus, ha parlato dell'attuale situazione dell'Agenzia Forestas, che occupa circa seimila lavoratori (poco meno di duemila sono precari) distribuiti in 173 cantieri. Ai quali si applica il contratto nazionale degli operai forestali e il contratto integrativo regionale.
"Gli incarichi di mansioni superiori hanno ecceduto i limiti temporali e sono stati attribuiti da una gestione permeabile ai suggerimenti esterni. Così, più o meno discrezionalmente sono state attribuite le mansioni superiori – ha detto Carrus – in questi casi è doverosa la selezione pubblica e ogni altro tipo di soluzione va contro la Costituzione". Per Francesco Piras, della segreteria regionale Cisl, "la volontà del Consiglio di trasformare l'Ente foreste in Forestas era sorretta da aspettative che non si sono realizzate. La nostra prima questione è l'applicazione di un solo contratto per tutti e la necessità che qualunque riforma riguardi tutti i lavoratori di Forestas, nessun escluso".
Il dirigente Cisl ha parlato di "tensione e di episodi violenti tra lavoratori", riferendosi a un fatto di cronaca non meglio precisato e accaduto ieri a Sassari, al quale si è collegata anche Francesca Ticca, segretaria della Uil. "Il problema della forestazione in Sardegna è enorme e mi fa piacere che la Prima commissione si stia ponendo la questione anche delle legittime aspettative dei lavoratori – ha detto Ticca – è pericoloso quanto avvenuto a Sassari, un'aggressione fuori dal lavoro: di questo passo si rischia di mettere l'uno contro l'altro i dipendenti".
Per le sigle autonome Mario Folz (Snals) ha ribadito il principio secondo cui "essendo dipendenti della Regione i lavoratori dell'Agenzia Forestas devono vedere applicato il contratto della Regione". Alessio Saba, segretario regionale di Confederdia, ha attaccato i sindacati confederali: "Siamo indignati per il modo con cui hanno gestito le questioni di Forestas ed è per questo che ci siamo messi provvisoriamente a fare i sindacalisti".







