Si erano separati a dicembre dopo una furibonda lite culminata con le botte e negli ultimi due mesi, a seguito di un accordo stipulato con gli avvocati, poteva tenere le tre figlie dalle 15.30 alle 19.30, poi aveva l'obbligo di affidarle alla madre. Giovanni Murru, noto come Gianni, l'uomo di 46 anni arrestato per aver ucciso con dieci coltellate la consorte, Federica Madau, di 32, non si dava pace anche per questo: avvertiva un certo distacco dalle figlie, si sentiva allontanato e respinto e attribuiva la colpa alla moglie.
E' quanto emerge dalla confessione dell'uxoricida da cui si apprendono anche i particolari del delitto. Ieri sera intorno alle 19.30, Murru ha chiamato Federica dicendole di passare a prendere le bambine, ma aveva già in mente di discutere con lei. Secondo quanto accertato dagli investigatori, ha chiuso in casa le bimbe, portando via le chiavi, e quando ha aperto la porta alla moglie l'ha subito aggredita afferrandola per le spalle e la testa e spingendola sulle scale, poi si è avventato su di lei con il coltello.
La separazione era avventura a dicembre: Murru era geloso, sosteneva che la compagna avesse un'altra relazione. A gennaio la donna aveva presentato una denuncia per l'ennesima aggressione avvenuta in casa e poi sedata con l'arrivo dei carabinieri.







