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foto d'archivio
L’Unione Sindacale di Base ha risposto all’appello del movimento delle donne Non una di meno con la proclamazione dello sciopero generale di 24 ore per l’8 marzo.
 
Uno sciopero internazionale delle donne, oltre 20 i Paesi che hanno già aderito, dopo l’enorme manifestazione del 26 novembre scorso e la grande partecipazione alla 2 giorni svoltasi a Bologna il 4/5 febbraio.
 
Uno sciopero dalle attività produttive che vedrà mobilitazioni in tutte le città ma, anche, uno sciopero dal lavoro domestico e di cura che ancora troppo spesso grava in via esclusiva sulle donne, siano esse native o migranti, che fungono da ammortizzatore sociale di un welfare sempre più privatizzato.
 
Uno sciopero per dire basta alla violenza maschile sulle donne, alle discriminazioni di genere e alle molestie nei luoghi di lavoro, ai femminicidi.
 
Uno sciopero dai posti di lavoro, ma anche uno sciopero dal lavoro domestico e di cura che ancora troppo spesso grava in via esclusiva sulle donne, siano esse native o migranti, che fungono da ammortizzatore sociale di un welfare familistico e sempre più privatizzato
 
Uno sciopero per urlare che non se ne può più delle discriminazioni salariali di genere fatte di livelli contrattuali più bassi, di una retribuzione fino al 20% inferiore a quella degli uomini a parità di mansione, di ricorso massiccio al part time involontario, di lavori non qualificati nonostante una maggiore scolarizzazione, di richiesta di dimissioni in bianco all’atto dell’assunzione, di maggiori contratti atipici e precari da giovani e di pensioni da fame in vecchiaia.
 
Uno sciopero per rivendicare il diritto a servizi pubblici gratuiti ed accessibili, al reddito sociale, alla casa, al lavoro e alla parità salariale; all’educazione scolastica, alle strutture sanitarie pubbliche – a cominciare dai consultori – libere da obiettori; alla formazione di operatori sociali, sanitari e del diritto.
 
Per il diritto all’autodeterminazione e all’interruzione di gravidanza gratuita e sicura.
Per il riconoscimento ed il finanziamento dei Centri Antiviolenza ed il sostegno economico per le donne che denunciano le violenze.
 
Il movimento delle donne Non una di meno di Cagliari ha organizzato un corteo: concentrazione in Viale Buoncammino dalle ore 09,30, si snoderà verso p.zza d’Armi, rotonda Is Mirrionis, via Cadello, via Liguria, via Baccaredda, mercato di San Benedetto, via Cocco Ortu, via Dante, p.zza Repubblica, via Alghero, via Sonnino, via XX Settembre, via Roma, p.zza Matteotti, p.zza. del Carmine.
 
La mobilitazione proseguirà fino alle ore 22 in piazza del Carmine, dove sono previste letture, performance, musica e banchetti informativi sul contrasto alla violenza, i metodi contraccettivi e i diritti riproduttivi. Invitiamo le donne a dare il proprio contributo con un intervento, la lettura di un brano o qualsiasi tipo di espressione artistica sui temi della giornata, chiedendo loro di contribuire a titolo personale.
 
Usb Sardegna.