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Consegnava agli algerini appena sbarcati nel Sulcis un documento falsificato che permetteva loro di rimanere per due mesi nel territorio italiano, un documento identico a quello che viene consegnato ai richiedenti asilo, l'algerino residente ad Assemini (Cagliari),

Nabil Sadki, 30 anni, considerato il capo dell'organizzazione sgominata oggi dalla squadra mobile di Cagliari, con la collaborazione delle squadre mobili di Roma, Sassari e Nuoro e del Reparto operativo della Guardia di finanza del Capoluogo sardo. In manette con Sadki, in Italia da oltre dieci anni, la moglie Simona Durzu, cagliaritana di 35 anni, il fratello Ramzi Sadki, 24 anni, residente a Roma; Najm Eddine Boumelit, conosciuto come "Mommo" sempre residente a Cagliari; Otman Kadimi, marocchino 24enne, che abita a Fertilia (Sassari), Mohamed Ali Khannoufi, 26 anni, algerino residente a Capoterra (Cagliari), ed un algerino di 17 anni. L'accusa contestata per tutti è favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ma anche ricettazione, truffa e altri reati contro il patrimonio.