"La situazione nel carcere di Uta è diventata insostenibile. I numerosi eventi critici, come i tentati suicidi, hanno raggiunto una percentuale allarmante, portando il carcere cagliaritano in vetta alla classifica italiana per numero di episodi. Abbiamo bisogno della costante presenza di un direttore e di un aumento del personale". È la denuncia del segretario regionale della Uilpa, Michele Cireddu, sigla che oggi ha organizzato un sit-in davanti alla casa circondariale.
"È la prima di una serie di manifestazioni che abbiamo in programma – annuncia il sindacalista – l'adesione è stata massiccia, come lo è stato anche lo sciopero della mensa con l'astensione degli agenti dal pasto". Prima richiesta della Uilpa, vista l'assenza dell'attuale direttore, l'arrivo di un dirigente in pianta stabile. "Non possiamo averne uno presente ogni dieci giorni – sottolinea Cireddu – con questa protesta vogliamo denunciare la precaria situazione in cui siamo costretti a lavorare. Gli agenti penitenziari non sono sufficiente per il numero di detenuti, attualmente 600. In questo modo gli uomini accumulano stress: negli ultimi due anni sono stati 80 gli agenti dichiarati non più idonei a svolgere il servizio e per questo riformati. Oggi gli operatori della Penitenziaria in servizio a Uta sono 270, dovremmo essere 445. Appena aperto l'istituto eravamo 340". Il sindacalista denuncia altri problemi
"L'organizzazione del lavoro, nonostante il calo degli agenti, non è stata modificata – spiega Cireddu – quindi i livelli di sicurezza sono invariati rispetto all'apertura: prima per ogni sezione erano presenti cinque agenti, adesso sono solo due e questo accentua le difficoltà e lo stress. Chiediamo che la situazione venga al più presto risolta, che vengano ripristinate le relazioni sindacali e che arrivi al più presto un direttore".