Momenti di denuncia sul lavoro che non c'è. Ma anche proposte sulla falsariga di buone pratiche già attuate o nuove soluzioni da prospettare a qualche ministro. E, perché no, anche al premier. L'occupazione sarà il tema centrale della Settimana sociale dei cattolici italiani in programma a Cagliari dal 26 al 29 ottobre. Invitati, tra gli altri, il presidente del Consiglio Gentiloni e i ministri competenti. Il quartier generale sarà l'area della Fiera: previsto l'arrivo in Sardegna di circa milleduecento persone con i delegati di tutte le diocesi italiane.
Oggi il comitato organizzativo era in città per un sopralluogo e un primo contatto con le istituzioni: Prefettura, Comune e Regione. "Un'accoglienza e un'attenzione molto favorevole – ha commentato il presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, il vescovo di Taranto Filippo Santoro – l'obiettivo è quello di denunciare assenza e precarietà del lavoro. Ma vogliamo mostrare anche che in situazioni difficili si possono creare occasioni e posti di lavoro valorizzando esperienze del territorio a partire da agricoltura e artigianato". Titolo della Settimana sociale: "Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale". Appuntamento fissato.
Ora si continua con il lavoro di preparazione. Che, come spiegato nella lettera ai vescovi, passa attraverso "quattro registri comunicativi": la denuncia, il racconto ("raccontare il lavoro nelle sue profonde trasformazioni, dando voce ai lavoratori e alle lavoratrici, interrogandoci sul suo senso nel contesto attuale"), le buone pratiche ("raccogliere e diffondere le tante buone pratiche che, a livello aziendale, territoriale e istituzionale, stanno già offrendo nuove soluzioni ai problemi del lavoro e dell'occupazione") e, infine, le proposte (costruendone alcune "che, sul piano istituzionale, aiutino a sciogliere alcuni dei nodi che ci stanno più a cuore").







