L'inaugurazione della sede operativa della provincia del Sud Sardegna a Cagliari scatena la polemica politica in Consiglio regionale.
L'opposizione attacca la Giunta e il centrosinistra: "si tratta di uno spreco e di una scatola vuota che penalizza i territori periferici".
"E' un evidente spreco di soldi pubblici, una beffa a danno dei Comuni periferici e una violazione dello statuto della stessa Provincia – denuncia Ignazio Locci di Fi – Individuare la sede a Cagliari, Comune che non rientra tra i molteplici che compongono quella del Sud Sardegna, è l'unica scelta che non si sarebbe dovuta compiere. Forse sarebbe stato più opportuno optare per un Comune di natura periferica, magari proprio tra quelli che intendono recedere (Sarrabus, Gergei e Barbagia di Seulo)". All'attacco anche i Riformatori.
"Dopo aver assurdamente stabilito la sede a Carbonia, la provincia del Sud Sardegna apre una 'sede operativa' a Cagliari, dopo aver dotato il commissario di una sorta di ufficio di gabinetto. Spese ingiustificate alla luce delle residue competenze delle province, la cui inutilità non è stata certo annullata dal referendum costituzionale – sottolinea Michele Cossa – mentre la Sardegna muore e i suoi giovani migliori sono costretti a fuggire in Spagna e in Polonia per trovare lavoro, il centrosinistra continua a buttare via i soldi dei contribuenti inventando servizi inutili e nuova burocrazia, solo per giustificare la propria esistenza". Sulla stessa linea Fdi-An.
"La sede operativa a Cagliari è una toppa ancora peggiore del buco creato con questa scatola vuota nata dalla riforma disastrosa degli enti locali di questa Giunta regionale – commenta il portavoce Salvatore Deidda. Lo aveva previsto il nostro consigliere Paolo Truzzu, durante il dibattito in Aula: una riforma che divide le popolazioni, che acuisce le rivalità ma che non risolve i problemi dell'interno".