Tim-Telecom ha annunciato alle rappresentanze sindacali unitarie l’imminente chiusura del servizio regionale del contenzioso prestato da due lavoratrici negli uffici di piazza Giovanni a Cagliari. Si tratta di un reparto che si occupa di conciliare i reclami dei clienti presentati attraverso le associazioni dei consumatori e il Comitato regionale delle comunicazioni.
In gioco c’è la possibilità, per i cittadini e per la stessa Tim-Telecom, di trovare soluzioni condivise in tempi certi ai reclami su eventuali errori nelle bollette, servizi non attivati oppure
attivati all’insaputa del consumatore o altri disservizi che sono stati gestiti sino a oggi attraverso una interlocuzione efficace e veloce nelle sedi territoriali.
La denuncia è della Slc Cgil, che considera un segnale gravissimo questo ulteriore disimpegno dell’azienda. Secondo la Rsu Slc Alessandro Randaccio “è una scelta che appare incomprensibile anche perché è stata inserita nel quadro di una riorganizzazione nazionale dei call center ma riguarda esclusivamente la Sardegna, mentre in tutte le altre regioni d’Italia l’ufficio per le conciliazioni resta attivo”.
Per queste ragioni, la Slc Cgil, insieme alla Federconsumatori, sollecitano l’azienda a riconsiderare la decisione annunciata: “Siamo tra i più virtuosi nelle pratiche di conciliazione”, ha detto Romina Torre, presidente Federconsumatori Cagliari aggiungendo che “il servizio è a costo zero e i numeri delle partiche, tutte risolte entro 45 giorni, sono ragguardevoli: quelle mediate attraverso tutte le associazioni dei consumatori sono state 470 nel 2017, e sono già 154 dall’inizio di questa anno”.
Il sindacato auspica anche un intervento del Comitato Regionale delle Comunicazioni, anch’esso tagliato fuori da un sistema che da anni garantisce un servizio efficiente alla clientela.