Niente nuove trivelle nei parchi e nelle aree vicine. Questo quanto previsto da alcuni emendamenti al ddl di riforma dei parchi (anche del Pd), approvati in commissione Ambiente alla Camera. "Nel territorio dei parchi e nelle aree contigue sono vietate le attività di prospezione, ricerca, estrazione e sfruttamento di idrocarburi liquidi e gassosi", in questo modo il testo delle'emendamento nella parte del provvedimento dedicata alle attività vietate. Il divieto non riguarda i permessi estrattivi che hanno già una concessione. Intanto l'esame al testo prosegue con l'intento di provare probabilmente a chiudere in serata.
Secondo quanto si apprende non si riuscirà a terminare la votazione degli emendamenti al ddl entro la serata; perciò l'esame del provvedimento dovrebbe proseguire la settimana prossima. Mentre una possibile data per l'approdo in Aula – da conciliare con l'affollamento di altri provvedimenti come per esempio il biotestamento – si immagina potrebbe essere il 27 marzo. Oltre al chiarimento sul divieto, esteso anche alle aree contigue al parco, alle nuove trivelle, viene vietato anche lo sci fuori pista e l'allevamento di cinghiali ai fini della reimmissione. Per quanto riguarda la parte dedicata alla governance invece si parla anche di rappresentanza femminile. Quanto al Piano del parco – grazie una proposta di modifica approvata – avrà la possibilità di promuovere anche ''strategie di sviluppo socio-economico'' per la conservazione delle risorse naturali, la tutela del territorio, la riduzione del consumo di suolo, la valorizzazione del patrimonio naturale, culturale e paesaggistico. Per il tema delle royalties viene introdotto un sistema che – in alcuni casi – prevede il pagamento 'una tantum', anche tenendo conto dei servizi ecosistemici.