Archeologia, Delussu: "Contro di me accuse ridicole"

"Contro di me accuse ridicole e facilmente confutabili". A qualche giorno dall'annuncio del ministero di Beni culturali e Turismo, che ha revocato la sua nomina a direttore generale del Parco Archeologico di Ostia affidando l'incarico all'ex soprintendente Mariarosaria Barbera, l'archeologo Fabrizio Delussu affida la sua difesa ad una lunga nota nella quale ricostruisce la vicenda, partendo dalla denuncia presentata nei suoi confronti da alcuni membri della cooperativa Ghivine di Dorgali, secondo cui nel periodo in cui è stato direttore del museo archeologico locale avrebbe "ricevuto e/o occultato reperti archeologici" dei quali si sarebbe "illecitamente impossessato". Accusa "facilmente confutabile", sottolinea oggi l'archeologo, che ribadisce: "I reperti archeologici in questione sono esposti nel Museo, alcuni da anni, provengono da scavi regolari o sono stati fortuitamente e successivamente donati al Museo, quando non ero neppure direttore". Dietro alla denuncia della cooperativa, secondo Delussu, ci sarebbe a sua volta una sua denuncia da lui indirizzata al presidente della Cooperativa Ghivine e al responsabile dell'Area Turismo, Beni Culturali e Sviluppo economico e al sindaco di Dorgali, nella quale si mettevano in luce "alcune gravi irregolarità relative alla gestione del personale e del finanziamento regionale del quale beneficia la cooperativa per il progetto Museo Civico e siti archeologici". Nella lunga nota, l'archeologo, dove aver ricostruito nei particolari i suoi rapporti con la cooperativa Ghivine, riferisce della lettera di accuse inviata, qualche giorno dopo l'annuncio ufficiale della sua vittoria al concorso per la direzione generale del parco archeologico di Ostia, dal vicepresidente di quest'ultima al Direttore generale Musei del Mibact e replica alle accuse che vi sono contenute. Replicando a rumors riportati da alcuni quotidiani, Delussu ribadisce infine di essere in possesso di tutti i titoli riportati nel curriculum inviato al Mibact. "Chiariti questi aspetti – conclude – affermo con assoluta tranquillità che sarebbero bastati i miei titoli accademici e le determinanti esperienze maturate negli ultimi anni per consentirmi di accedere agevolmente alla selezione per direttore di musei italiani".