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"L’acqua potabile di molti comuni nelle zone tra Vicenza, Verona e Padova è contaminata da PFAS, composti chimici pericolosi per la salute dell’uomo e l’ambiente, sversati nei fiumi da industrie locali che operano quasi indisturbate" – lo dichiara Greenpeace.
 
"La contaminazione da PFAS in Veneto è stata scoperta nel 2013, ma non è stato fatto abbastanza per fermarla, e ad oggi è ancora in atto. I nostri attivisti  sono entrati in azione a Venezia, appoggiando un grosso tubo nero davanti all’ingresso acqueo davanti alla Sede della Regione Veneto, e appendendo uno striscione con scritto 'STOP PFAS IN VENETO – FERMIAMO GLI SCARICHI' – prosegue l'Associazione –  la Regione Veneto, anziché sospendere l’erogazione di acqua pubblica nelle aree interessate dalla contaminazione, ha preferito fare un regalo alle industrie ritoccando "al rialzo" i limiti di sicurezza di PFAS previsti per le acque potabili. Questi livelli, oggi, sono tra i più alti al mondo".
 
"Non possiamo e non dobbiamo rimanere in silenzio. Questa emergenza deve finire subito e la Regione ha il dovere di fermare l’inquinamento. La salute dei cittadini viene prima del profitto" – conclude Greenpeace, che per questo motivo ha indetto una petizione online al fine di sostenere la causa. 
 
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