"La Regione snobba l'alta tecnologia made in Sardinia e paga milioni di euro quella obsoleta per creare la Rete radio digitale di Protezione civile: con il passaggio dal sistema Vhf a quello Imr c'è un miglioramento tecnologico, ma quello più avanzato è Lte, che oltrettutto viene sviluppato da Huawei e Crs4 a Pula". Lo denuncia il consigliere regionale di Fdi, Paolo Truzzu, in un'interrogazione all'assessora dell'Ambiente Donatella Spano, chiedendo di sospendere la gara.
"Per creare la Rete radio regionale digitale interoperabile, anche per uniformare i sistemi attualmente in uso al Corpo forestale e alla Protezione civile regionale – spiega – sono stati investiti oltre 18 milioni di euro, utilizzando la tecnologia Dmr, che però non rappresenta sicuramente quanto di più avanzato e performante oggi presente sul mercato. Le più moderne infrastrutture di comunicazione di nuova generazione utilizzano la tecnologia Lte, che consente la trasmissione di voce e dati, incluse immagini, che facilita la condivisione delle informazioni e il coordinamento delle operazioni di soccorso in caso di situazioni di emergenza, cioè – afferma – la stessa tecnologia utilizzata dai vigili del fuoco in centro Italia dopo il terremoto e nelle operazioni di soccorso all'hotel di Rigopiano"
"La cosa incredibile – attacca – è che il sistema portatile Rapid e-Lte emergency solution è una tecnologia che nasce in Sardegna, sviluppata al Parco tecnologico di Pula e, più precisamente, presso il Joint innovation Center Huawei, grazie alla collaborazione tra la multinazionale cinese e il Crs4".







