La legge 38 sulla terapia del dolore "è una grande legge di civiltà del nostro Paese che tra l'altro è un esempio a livello europeo e mondiale": lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nel convegno che ha tracciato un bilancio sulla legge 38 organizzato dalla fondazione Ghirotti. "Le cure palliative – ha rilevato il ministro – sono un aspetto veramente fondamentale del trattamento terapeutico, sopratutto per le persone che arrivano a una fase della malattia dove non c'è ritorno. Per questo io ho anche insistito su questo aspetto a livello sia europeo che italiano e la terapia del dolore e le cure palliative sono all'interno dei nuovi livelli essenziali di assistenza". Lorenzin ha aggiunto: "sono aumentati i malati oncologici trattati negli hospice e abbiamo inserito nei nuovi livelli essenziali di assistenza, un impegno concreto, tutti i vari aspetti legati alla terapia del dolore, sia per quanto riguarda l'aspetto domiciliare, sia per quanto riguarda quello delle prestazioni specialistiche, rendendo obbligatoria la terapia del dolore nell'ambito del ricovero ordinario. Anche la somministrazione di oppiacei è in aumento". Tuttavia, secondo il ministro, c'è ancora molto da fare: "la nostra sanità – ha detto – è a macchia di leopardo. Il nostro problema è sempre uno, la disomogeneità nell'applicazione delle linee guida e delle best practices, abbiamo bisogno di riportare omogeneità nei trattamenti e nei servizi resi alle persone". Il ministro ha poi parlato delle reti oncologiche, "che prevedono la presa in carico del paziente in tutto il suo percorso. Il paziente non può girare ramingo. Purtroppo le regioni scontano un gap, un deficit di applicazione delle rete oncologica, oggi mi sembra che siano 6-7, ancora ne mancano parecchie all'appello. Non dobbiamo stupirci quando ci sono casi eclatanti che vanno in cronaca, tutti gli anelli del processo saltano, sulle reti oncologiche è avvenuto più di un caso". Per il ministro "il paziente non può essere lasciato solo".
Lorenzin: "Su dolore legge civiltà, esempio Europa e mondo"







