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"L'affidamento del servizio idrico integrato in Sardegna ad Abbanoa, società in house partecipata da Regione e Comuni più volte ricapitalizzata con fondi pubblici, e' anomalo". Lo si legge in un articolo dell'Agenzia Agi.
 
"In particolare, manca il cosiddetto "controllo analogo" che dovrebbe essere esercitato dall'Egas, l'ente di governo dell'ambito ed espressione dei Comuni, presieduto dal sindaco di Sassari Nicola Sanna, al quale spetterebbe anche il compito di nominare il collegio dei revisori, il direttore generale e il consiglio di amministrazione della societa' che dal 2006 gestisce l'acqua, con affidamento diretto e senza gara pubblica, in regime di monopolio. Abbanoa, passata in pochi anni, da un buco di 800 milioni di euro al pareggio di bilancio, e' al centro di vivaci polemiche e di numerose cause davanti ai tribunali di tutta l'isola per casi di bollette pazze e slacci. 
 
Su segnalazione di 23 consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, primo firmatario l'avvocato Antonio Gaia (Upc), il caso Abbanoa e' finito sotto la lente dell'Agcom, l'Autorita' garante della concorrenza e del mercato, che a febbraio ha invitato modificare la disciplina (in particolare gli statuti), per evitare profili di illegittimita' dell'affidamento in house e consentire all'Egas di esercitare i poteri di nomina e revoca dei vertici della societa', al momento affidata all'amministratore unico Alessandro Ramazzotti. E' intervenuta anche l'Anac, l'Autorita' nazionale anticorruzione, sempre su input degli stessi consiglieri regionali, che ha aperto un'istruttoria destinata a chiudersi entro settembre e invitato Egas e Regione a fornire chiarimenti.
Intanto, il caso Abbanoa potrebbe arrivare ad aprile nell'aula del Consiglio regionale, tramite una mozione che dovrebbe essere sottoscritta dai gruppi dei Cristiano, popolari socialisti (cui appartiene Gaia), Sinistra per la Democrazia e il progresso (ex Sel), per la maggioranza, e Udc, Psd'Az, Riformatori e Fi per la minoranza, gia' firmatari della segnalazione ad Antitrust e Anac. 
"Senza consentire al Consorzio dei Comuni di esercitare il controllo analogo sui vertici di Abbanoa, l'affidamento e' palesemente illegittimo", sostiene Gaia, che da avvocato negli ultimi anni ha sollevato la questione davanti a diversi tribunali in occasione di contenziosi in cui ha difeso utenti per casi di "bollette pazze". Nell'esposto ad Anac e Antitrust i consiglieri regionali avevano eccepito una violazione e/o una falsa applicazione delle norme comunitarie in materia di affidamenti diretti in house. 
"Vogliamo che il servizio idrico torni ad essere 'amichevole' e non piu' vessatorio com'e' ora", ha evidenziato Gaia. "Gli slacci non sono rispettosi delle regole e sono un atto criminale nei confronti delle famiglie e dei disabili. Ora i cittadini sardi hanno paura di Abbanoa almeno quanto ne hanno avuta di Equitalia". La societa' nel 2014 e' stata oggetto di un'istanza di fallimento per insolvenza presentata dalla procura di Cagliari, poi ritirata dopo un intervento di capitalizzazione della Regione".
 
FONTE: AGI