Sono circa tremila i manifestanti che oggi hanno marciato su Cagliari per la mobilitazione organizzata dal Movimento pastori sardi. Il corteo, partito dalla Fiera, è giunto davanti il Consiglio regionale, che è stato transennato e circondato dalla forze dell’ordine.

“Arriveremo alla fine di questa storia perché l’abbiamo iniziata e il Movimento non molla la presa in corsa – ha detto il leader Felice Floris, parlando ai giornalisti durante il corteo – Oggi la gente sta manifestando perché crede nella democrazia e la politica deve guardare queste persone, perché se non le ascolta vuol dire che la democrazia è morta”. “Noi stiamo facendo un accorato appello alle forze politiche e alla Giunta regionale per sollecitare un aiuto per quel patrimonio zootecnico che il mondo ci invidia – ha aggiunto Floris – che è patrimonio della collettività e che va sostenuto in questo momento importante. Se non sarà sostenuto andrà in malora e insieme andrà in malora tutta la Sardegna, compresi i giovani oggi qui presenti, tutta questa gente e anche voi che ci state intervistando”.

Riguardo alle risorse stanziate ieri dal Consiglio regionale, Floris ha precisato: “mi interessa sapere piuttosto se domani le nostre pecore possono avere il mangime, se possono fare la gestazione e arrivare al parto e se possono fare il loro ciclo di vita. Ci vogliono interventi strutturali nella prospettiva e immediati per poter operare”.

Una delegazione di 12 pastori, guidati dal leader del Movimento Felice Floris, e tre sindaci, tra i quali quello di Nuoro Andrea Soddu, sono stati ricevuti dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, dagli assessori del Bilancio e dell’Agricoltura, Raffaele Paci e Pier Luigi Caria, oltre che dai capigruppo di maggioranza e opposizione. Poco prima della riunione, che si svolge nella sala della Commissione programmazione nel palazzo dell’Assemblea sarda, c’è stato anche il tempo per un veloce scambio di convenevoli e per qualche foto.