“Non sono per nulla soddisfatto del testo sulla riforma sanitaria che la Commissione regionale ha appena approvato, dove si conferma la poca attenzione per i presidi sanitari galluresi. Se da un lato sembra salvo il punto nascita dell’ospedale Paolo Dettori di Tempio e i reparti presenti, nessuna speranza invece per quello di La Maddalena dove le gestanti saranno trasferite ad Olbia con tutte le problematiche legate ai trasporti ed al tempo, ma quello che sorprende ancora di più è la logica che ha basato certe scelte ratificate da questa riorganizzazione forse più vicina a riposte politiche che ai reali bisogni dei territori”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Fasolino.
“Solo qualche contentino, peraltro obbligatorio, per Tempio e La Maddalena – incalza l’esponente dell’opposizione, che è anche sindaco di Golfo Aranci – non ci può far certo gongolare, se poi prosegue l’azione di depotenziamento di tutto il sistema sanitario locale come dimostrano alcune scelte fatte da questo governo regionale, penso al centro trasfusionale di Olbia che diventa unita semplice o all’assegnazione delle 20 unità complesse contro le 29 di Nuoro, le 21 di Oristano e le 19 di Carbonia, quasi a cercare di tarpare le ali ad un sistema per poi in futuro giustificare altri tagli e altre scelte.
Sconcerta – aggiunge Fasolino – che ancora una volta sul fronte sanitario si debba fare una battaglia tra poveri, ma le considerazioni su questa riforma non possono non tenere in considerazione anche i numeri che scaturiscono dal riordino, le criticità e le ripercussioni che alcune scelte fatte genereranno in alcuni territori come quello gallurese. Si sbandiera l’elisoccorso per il trasferimento delle pazienti da La Maddalena a Olbia e poi si nega al Giovani Paolo II la neonatologia, una scelta che costringerà a trasferire a Sassari tutti i neonati che hanno bisogno di un minimo di assistenza, per assurdo le partorienti di La Maddalena partorirebbero a Olbia e poi vedrebbero il loro neonato spostato a Sassari o a Nuoro nuova sede individuata”.
“Ma quello che lascia basiti – conclude – è anche la totale disattenzione ai dati di crescita della Gallura, in termine di nati e di utenti, alle criticità dell’ospedale di Olbia in particolare, alle prerogative che dovrebbe possedere in relazione dell’alto flusso turistico che gravita nella struttura”.