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La politica isolana si stringe attorno al governatore sardo, Francesco Pigliaru, bersaglio di un atto intimidatorio con delle cartucce recapitate nella sede del Consiglio regionale. Antonio Satta, segretario nazionale dell’Upc e sindaco di Padru, esprime “grande solidarietà al presidente della Regione per il grave gesto compiuto da persone irresponsabili.

Non si risolvono in questo modo i problemi della Sardegna che pure sono molto preoccupanti – osserva – ma con un confronto corretto e leale fra Governo regionale e cittadini. Ogni espressione di questo genere va condannata con forza”. Solidarietà anche da parte del deputato Pd, Emanuele Cani. “Simili gesti non possono essere né tollerati né ammessi – dice – L’auspicio è che le indagini degli inquirenti consentano un’individuazione rapida dei responsabili”.

“Vicinanza e solidarietà al presidente Pigliaru per le minacce ricevute, e lo stesso esprimiamo nei confronti delle altre persone oggetto dell’intimidazione”. Lo afferma Antonio Satta, segretario dell’Unione Popolare Cristiana (Upc). “Chi ha commesso questo grave atto sappia però che non cederemo. La difesa delle istituzioni, della democrazia è più forte di tutto”, conclude Satta.

Le minacce al presidente Pigliaru, bersaglio di un atto intimidatorio con cartucce recapitate nella sede del Consiglio regionale, “sono un atto vile e irresponsabile”, lo ha reso noto il Pd Sardegna che condanna “con fermezza il messaggio di violenza indirizzato al governatore, per la gravità del gesto sia sul piano personale che politico”. A Francesco Pigliaru “va tutta la solidarietà degli organi del partito, ad iniziare dal segretario Cucca, dalla presidente e dai vicepresidenti, dalla segreteria e dagli altri organismi, nonché dell’intera comunità democratica, con un incoraggiamento a proseguire nel suo impegno nel governo della Regione ritrovando il giusto vigore e la serenità necessari.

Simili gesti – ha sottolineato il Pd – hanno il solo scopo di diffondere un clima di terrore, di turbare l’operato di chi governa, e non sono più tollerabili. È necessario combattere con tutti i mezzi questo fenomeno, che nella nostra regione sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti, e riportare ad un livello di civiltà il rapporto tra chi amministra e i cittadini”.