E’ stata riaperta al traffico ma è ancora presidiata dalle forze dell’ordine, piazza Indipendenza, nel centro di Roma, dopo lo sgombero di ieri degli ex occupanti dello stabile di via Curtatone che da giorni si erano accampati nei giardini. E intanto domani è in programma nella Capitale un corteo dei movimenti di lotta della casa per protestare contro gli sgomberi. La manifestazione inizierà alle 16 e dovrebbe sfilare da piazza dell’Esquilino a piazza Madonna di Loreto, nel centro della città. Una protesta, a cui parteciperanno anche i rifugiati di via Curtatone, che cade a due giorni dallo sgombero di ieri in cui si sono registrati disordini, tensioni, lanci di sassi e bombole del gas contro le forze dell’ordine, idranti più volte aperti sui rifugiati, diversi feriti e contusi, e quattro migranti arrestati. Indagato dalla Questura un funzionario di polizia impiegato nell’ordine pubblico ieri per una frase rivolta ai suoi uomini impegnati a inseguire i migranti sgomberati: “Questi devono sparire, peggio per loro. Se tirano qualcosa spaccategli un braccio”. Parole riprese in un video finito rapidamente su tutti i siti.
“La frase pronunciata in piazza è grave, quindi avrà delle conseguenze. Abbiamo avviato le nostre procedure interne e non si faranno sconti. Questo deve essere chiaro. Ma ritengo altrettanto grave che l’idrante e le frasi improvvide pronunciate durate la carica diventino una foglia di fico”. Lo afferma, in un’intervista a Repubblica, il capo della Polizia Franco Gabrielli, secondo cui gli scontri si potevano evitare. “La gravità di quello che è successo in piazza non può diventare un alibi per coprire altre responsabilità, altrettanto gravi. E non della Polizia”, ma “di chi ha consentito a un’umanità varia di vivere in condizioni sub-umane nel centro della capitale. E dunque che si arrivasse a quello che abbiamo visto oggi”, evidenzia Gabrielli. “Due anni fa, da prefetto di Roma, insieme all’allora commissario straordinario Tronca avevamo stabilito una road map per trovare soluzioni alle occupazioni abusive. E questo perché il tema delle occupazioni non si risolve con gli sgomberi ma trovando soluzioni alternative”, racconta Gabrielli. “Non ho più avuto contezza di cosa sia accaduto di quel lavoro fatto insieme a Tronca. Era previsto da un delibera un impegno di spesa di oltre 130 milioni per implementare quelle soluzioni alle occupazioni abusive. Qualcuno sa dirmi che fine ha fatto quel lavoro, e se e come sono stati impegnati quei fondi?”.
“Quella foto? L’ha vista mio figlio e mi ha chiamato per dirmi: ‘Papà, sono orgoglioso di te'”. Lo racconta, in un colloquio con il Corriere della Sera, l’agente immortalato in una foto ANSA mentre accarezza il volto di una donna africana, in lacrime dopo gli scontri di piazza Indipendenza a Roma. “Dopo la prima carica le donne sono tornate nei giardini. Piangevano disperate, temevano di finire in strada e di non riuscire a trovare un’altra sistemazione”, racconta il quarantottenne, da 28 anni in servizio al reparto Mobile di Roma. “Mi sono avvicinato a una di loro e l’ho accarezzata per rassicurarla che le avrebbero trovato un posto dove stare. I miei colleghi, anche se nelle immagini non si vede, hanno fatto lo stesso”. “Spero che quella signora stia bene e abbia un tetto sulla testa. Mi piacerebbe incontrarla per sapere che si è rasserenata”, afferma il poliziotto. Alla domanda se gli sia mai capitato di sentirsi dalla parte sbagliata, “per il mestiere che faccio è una domanda che non mi pongo. So di aver fatto la scelta giusta”, risponde.







