Dopo le recenti richieste di chiusura della caccia per l’anno 2017/2018 da parte di molte associazioni ambientaliste, Marco Efisio Pisanu, Presidente Regionale Associazione Cpa Sardegna, ha voluto replicare con una lettera inviata tra gli altri anche al presidente della Regione Pigliaru.
Vi proponiamo il testo integrale:
In riferimento alle varie richieste di chiusura della caccia per la stagione 2017/2018, ultima, in ordine cronologico quella fatta da Wwf Italia dopo l’incendio che ha interessato l’aerea tra Arbus e Gonnosfanadiga, vorremmo esprimere le nostre considerazioni.
Premesso che nelle zone percorse da incendio la caccia sarà chiusa automaticamente, vi facciamo sapere che i Cacciatori hanno già deciso di autolimitarsi in quei territori in cui si ravviseranno dei pericoli reali per la salvaguardia della selvaggina. Noi viviamo il territorio a 360°, non a tavolino come qualcuno, pertanto, sappiamo bene come e dove fare i giusti prelievi, sempre con il rispetto delle regole, ma soprattutto senza trascurare di tutelare quelle specie che ci permettono di coltivare e mantenere viva la nostra passione.
Le calamità naturali sono una brutta piaga, così come lo sono gli interventi poco appropriati e speculativi che certe volte alcune Associazioni fanno.
Ciò che ci infastidisce maggiormente è riscontrare che in qualsiasi occasione di calamità, nonostante la stessa sia di modesta entità, puntuali come l’influenza arrivano i moralisti che credono di risolvere i problemi chiudendo la caccia. Ma perché non provare a proporre soluzioni per risolvere i problemi? Questo atteggiamento vi rende poco credibili, inoltre, vi invitiamo a riflettere su alcune vostre scelte e prese di posizione fatte in passato.
Pensate a quando in certe circostanze qualcuno si è opposto al taglio di poche piante, solo per puro spirito di “pensiero”, senza considerare che, se quelle poche piante fossero state tagliare avrebbero permesso ai mezzi a terra di accedere agevolmente e spegnere sul nascere l’incendio, salvando così l’esistenza di migliaia e migliaia di piante.
Oppure quando qualcuno si è opposto alla realizzazione di alcune strade di montagna e alle fasce parafuoco, le stesse che permetterebbero un accesso immediato e soprattutto un intervento rapido in tutte le circostanze.
Perdonateci, ma l’ultimo comunicato del Wwf, non ha niente a che fare con la tutela dell’ambiente e della fauna e lo vediamo poco fruttuoso, se non sotto certi punti di vista. Il fatto stesso che arrivi direttamente da Roma e che nessuno del Wwf Sardegna abbia fatto dei sopralluoghi, la dice lunga… lo dimostra il fatto che si sia trascurato un “piccolo particolare”, ovvero, dei 2200 ettari bruciati, circa 2000 erano già interdetti alla caccia. Alcuni per recenti pregressi incendi, mentre loro senza sapere che erano già vincolati chiedono l’inserimento nel catasto degli incendi. Altri per vincoli dovuti all’esistenza di ZAC, Aziende faunistiche e terreni demaniali già sottoposti a vincoli, compreso il divieto di caccia. Inoltre, molti dei terreni percorsi dall’incendio sono di scarso pregio faunistico venatorio.
A conferma della nostra affermazione vi è il loro stesso comunicato, infatti, il Wwf, prima ancora di chiedere la chiusa della caccia, si augura che le forze dell’ordine e in particolare il Corpo Forestale Regionale avviino rapide indagini, per costituirsi parte civile.
Ma a quale scopo? Noi possiamo solo immaginarlo!
Ci avrebbe fatto piacere leggere che ci si augurava di prendere i responsabili e che gli eventuali introiti dell’assunzione di parte civile sarebbero stati utilizzati per il ripristino ambientale, per la prevenzione, ma soprattutto per dare un aiuto concreto alle persone che hanno perso tutto nel rogo.
Come ci farebbe piacere sapere che anche le Associazioni Ambientaliste, al pari di quelle venatorie si stanno attivando per aiutare concretamente le persone che hanno necessità.
Sappiamo che il Wwf ha vinto numerose battaglie in cui si è costituito parte civile, ci auguriamo che parte di quel denaro venga impiegato per le cause sopracitate.
Su una cosa siamo d’accordo in merito al comunicato del Wwf, che gli incendi mettono a rischio la vita di migliaia di essere umani e sul fatto che la Sardegna necessità di un intervento straordinario per incrementare gli uomini e i mezzi del personale incaricato per la prevenzione e per le emergenze.
La speranza è quella di potervi vedere al fianco dei Cacciatori, sempre presenti in tutte le situazioni di calamità, anziché sentenziare da dietro una scrivania.
Il Presidente Regionale Cpa Sardegna
Marco Efisio Pisanu







