“L’esecutivo pro tempore brevi al governo della Regione, non può, non avendo un mandato specifico in tal senso, pensare al cemento come soluzione salvifica. Ci si auspica che in questa fase di fine legislatura, la maggioranza decida di sospendere l’iter legislativo relativo alle delibere del 16 e del 28 marzo e sul turismo per completare il percorso del Ppr favorendo finalmente l’adeguamento dei Puc al Piano paesaggistico regionale stesso che è la vera mappa dello sviluppo in Sardegna”. Lo ribadisce l’ex assessora della Cultura della Giunta Soru, attuale presidente di Lamas e ‘anima’ del frequentatissimo blog Sardegna Soprattutto, Maria Antonietta Mongiu, che replica all’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu.
“Ci disorienta il fatto che – spiega – a fronte di un messaggio inviato dal presidente Pigliaru nel corso dei lavori del seminario di Pattada ‘Materiali per un’urbanistica sostenibile’, col quale si scusava della sua assenza (“Questo non significa sottrarmi al confronto, anzi: sono convinto sia utilissimo”, ha scritto il governatore dicendosi disponibile ad un prossimo incontro pubblico, ndr), l’assessore all’Urbanistica replichi con parole che trasudano disconoscimento di chi, ai sensi della Costituzione, agisce democrazia partecipata mettendo a disposizione della comunità, conoscenza e competenza. Sono certa che i sardi e le sarde capiscono che il paesaggio e il suolo della Sardegna non sono più oggetto di conquista – sottolinea Maria Antonietta Mongiu – Ciò anche a nome di quanti stanno aderendo a questo percorso di confronto e di messa a disposizione di saperi sociali. Saperi fondati sui veri principi dell’urbanistica partecipata come recupero di senso specie in comunità impoverite che, non trovando risposte nella Giunta dell’assessore, sono messe di fronte, ancora una volta al dilemma tra la svendita di patrimoni collettivi, la povertà e la nuova emigrazione”.
Secondo l’ex assessora, “si leggono ancora una volta le mitologie dei finanziamenti ‘stranieri’ quale panacea di tutti gli irrisolti. Ma è ben noto che finora i cosiddetti investitori hanno solo depredato la Sardegna. Ce lo insegna tutto il secondo dopoguerra”. Lamas e Sardegna Soprattutto, ricorda Mongiu, ritengono che “il ‘luogo’ è non soltanto un luogo fisico in cui barattare cubature, ma un luogo simbolico in cui la comunità regionale finalmente si riconosce e su cui vuole fondare da protagonista e decisore il suo futuro”.