E’ illegittima la richiesta di dimezzamento delle tariffe per i periodi di non potabilità dell’acqua.
Lo ha deciso il Tribunale di Nuoro che ha bocciato la proposta di riduzione di un utente di Siniscola che in prima istanza aveva ottenuto lo sconto dal giudice di pace. La sentenza di primo grado però – ha spiegato Abbanoa – non si basava sulle normative vigenti e sulla reale situazione del caso preso in esame. “Le attuali tariffe si basano, a livello nazione, sulle disposizioni dell’Autorità per l’Energia elettrica, Gas e Servizi idrici Aeegsi – ha precisato la società – mentre a livello regionale sono stabilite dall’Ente di Governo d’Ambito. In entrambi i casi sono escluse decurtazioni per i periodi di non potabilità. I gestori non possono essere penalizzati per le condizioni a volte disastrose in cui versano gli impianti che si sono visti affidare.
Devono essere impegnati e controllati affinché attuino gli interventi di regolarizzazione e ammodernamento di questi impianti: sono interventi ai quali è destinata una parte importante della tariffa, che anche per questo deve essere integralmente riscossa. Inoltre per quanto riguarda il caso di Siniscola, nel periodo della fattura contestata non risulta nemmeno in vigore un’ordinanza di non potabilità nella zona dove era presente l’utenza. Per questi motivi il Tribunale di Nuoro ha annullato la sentenza del giudice di pace e condannato il cliente a pagare sia le spese di primo grado sia quelle dell’appello pari a circa 1.500 euro. E’ stata confermata la legittimità di quanto fatturato da Abbanoa, circa 2.400 euro: importo basato su consumi che lo stesso cliente non ha contestato”.