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Una bomba carta è esplosa la notte scorsa, intorno alle 3, davanti all’Hotel Airone a Grosseto che ospita i giocatori dell’Olbia che questa sera giocherà contro il Gavorrano (Grosseto) allo stadio Zecchini di Grosseto: il debutto in casa in serie C.

La bomba carta è stata lanciata vicino al pullman della squadra. L’esplosione ha lasciato dei segni sulla facciata dell’albergo e danneggiato alcune mattonelle esterne. In quel punto sono state trovate anche delle scritte con croci celtiche e svastiche.

I carabinieri e la Digos che stanno visionando le immagini telecamere di videosorveglianza. La pista ritenuta più probabile è quella di una una possibile ritorsione dei tifosi del Grosseto che con l’Olbia ritengono di avere un conto in sospeso da quando, nel 2016, la squadra biancorossa fu sconfitta per 2 a 1 in semifinale playoff perdendo l’occasione di andare in Lega pro.

“Quello che è successo la notte scorsa ai danni dell’albergo Airone è un episodio vergognoso, da condannare con fermezza. Chi ha scagliato la bomba carta dimostrando odio nei confronti della squadra dell’Olbia non è un tifoso: è un teppista senza cervello”. E’ il commento di Fabrizio Rossi, assessore allo sport del Comune di Grosseto, dopo la bomba carta scagliata contro l’albergo a Grosseto dove stavano dormendo i giocatori dell’Olbia, squadra che affronterà stasera il Gavorrano nel campionato di serie C.

“L’amministrazione comunale è vicina alla società sportiva sarda e alla proprietà dell’albergo – ha concluso l’assessore -. La nostra è una città civile e matura e lo sport deve essere uno strumento di confronto e di crescita. La vicenda della scorsa notte non fa onore a nessuno e ci auguriamo che i colpevoli siano presto assicurati alla giustizia”. “L’Us Gavorrano – si legge in una nota della società rossoblù – in riferimento al vile e sconsiderato gesto operato ai danni della società Olbia Calcio, esprime massima solidarietà al sodalizio sardo ed a tutto lo staff dell’Hotel Airone di Grosseto prendendo le distanze, insieme alla città di Gavorrano ed alla tifoseria rossoblù, da un gesto che non appartiene al nostro modo di fare e vivere il calcio”.