L’opera piu’ americana di Giacomo Puccini ha stregato di nuovo New York. ‘La Fanciulla del West’ ha aperto la stagione lirica della New York City Opera, strizzando l’occhio alla precedente produzione del Metropolitan Opera, ed e’ stata accolta con tutto il calore e l’entusiasmo che il capolavoro di Puccini merita.
‘La Fanciulla del West’ ha portato sul palco newyorkese, dopo il debutto alla Carolina Opera di Charlotte la scorsa primavera, una squadra internazionale che ha unito ‘due mondi’, Italia e Stati Uniti.
La produzione, per la regia di Ivan Stefanutti, che ha curato anche i costumi e la scenografia, che ha debuttato ieri al Rose Theater del Jazz al Lincoln Center, e’ la prova che l’unione fa la forza e grazie alla sintonia tra la New York City Opera, l’Opera Carolina, il teatro Lirico di Cagliari e il teatro Giglio di Lucca, il progetto di internazionalizzazione realizzato e promosso in collaborazione con l’Unione Europea, il governo italiano e la Regione Sardegna, si e’ arricchito di un altro tassello. Sotto la bacchetta di James Meena, il soprano Kristin Sampson (Minnie) e il tenore Jonathan Burton (Dick Johnson), oltre al resto del cast composto da Kevin Short (Jack Rance), Alexander Birch Elliott (Sonora), Michael Boley (Nick), Christopher Job (Ashby) e Kenneth Overton, (Jake Wallace) hanno saputo emozionare la platea con un’opera italiana a sfondo americano. Puccini, infatti, fu ispirato da un dramma americano, ‘The Girl of the Golden West’, di David Belasco.
“La Fanciulla del West – ha detto Michael Capasso, direttore generale della New York City Opera – e’ un’opera italo-americana con una storia e una melodia bellissima”.