Una tappa in meno da affrontare e 21 secondi di vantaggio in più da amministrare, per un totale di 1’37: è sempre più concreta l’ipoteca di Chris Froome sulla vittoria finale alla Vuelta 2017, che oggi ha corso la sua diciottesima frazione. Nei 169 km da Suances a Santo Toribio de Liebana, Vincenzo Nibali, giunto 28/o, ha infatti bruciato metà della quarantina di secondi che aveva recuperato solo ieri al corridore della Sky in maglia rossa da leader. Il britannico, ieri apparso in difficoltà, si è rilanciato fra i duri saliscendi della Cantabria, soprattutto respingendo gli attacchi dell’idolo di casa Alberto Contador, ed ha chiuso 23/o insieme allo stesso spagnolo della Trek-Segafredo.
Il successo di tappa è andato invece a Sander Armee, che ha consegnato alla Lotto-Soudal la terza vittoria in quest’edizione della corsa dopo la doppietta di Tomasz Marczynski. Sul traguardo, il 31enne belga, mai meglio di un 18/o posto finora in una gara a tappe, si è presentato in solitaria, infliggendo 31 secondi di distacco ad Alexey Lutsenko (Astana) e 46 a Giovanni Visconti, compagno di Nibali nella Bahrain-Merida. Tra gli italiani, da segnalare anche il sesto posto di Alessandro De Marchi (Bmc) e il settimo di Matteo Trentin (Quick-Step), quest’ultimo sempre in maglia verde anche se con “l’ombra” di Froome.
In gara, tuttavia, era stato Fabio Aru (Astana) a far salire l’entusiasmo dei suoi tifosi, arrivando a guadagnare 1’30 su Froome, poi ridottisi ad appena 12″ nella classifica finale. Nella tappa di domani, la diciannovesima, ulteriore spostamento verso il Nordovest del Paese, con i 149,7 km da Caso-Parque natural de Redes a Gijon, nelle Asturie. Percorso misto, probabilmente ancora favorevole ai velocisti, alla vigilia del mitico Angliru.







