“Decine di assemblee territoriali e uno schema di ricorso che ogni cittadino e ogni Comune potranno inviare al ministero dell’Ambiente per bocciare sul nascere la procedura di scelta del deposito unico di scorie radioattive”.
All’appello lanciato dal deputato di Unidos, Mauro Pili, hanno già risposto in tanti e numerose sono e osservazioni presentate al Ministero dell’Ambiente dopo la pubblicazione della fase di consultazione pubblica della Valutazione ambientale strategica (Vas).
Il primo Comune in Sardegna ad inviare le osservazioni è stato quello di Maracalagonis e lo stesso giorno è stata la volta di quello di Orgosolo.
Le prime osservazioni di opposizione al progetto sono proprio di Mauro Pili che ha lanciato la campagna per “dire un No forte e chiaro al sito” e soprattutto per scongiurare l’ipotesi che sia individuato proprio in Sardegna come deposito unico delle scorie nucleari. Presentate in data 7 settembre anche quelle dell’Anci Sardegna, mentre è ancora assente la presa di posizione della Regione Sardegna.
“Il governo – ha spiegato il parlamentare isolano – ha depositato ad agosto al ministero dell’Ambiente il programma nazionale per la gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi”.
Perché proprio l’Isola? “Si capisce dai criteri individuati dall’Ispra – ha spiegato – innanzitutto vengono escluse le aree vulcaniche attive e quiescenti, poi quelle contrassegnate da sismicità elevata e infine quelle interessate da fenomeni di fogliazione: l’Isola non rientra in nessuna di queste priorità di esclusione, anzi le simulazioni geosatellitari allegate confermano che sarebbe l’unica regione d’Italia a corrispondere ai criteri individuati”. Da qui la necessità di “far sentire la propria voce, il Governo deve sconfessare questa ipotesi e dire con chiarezza ciò che intende fare”.