“Il Parlamento italiano stenta ad approvare il testo unificato sulla cittadinanza che giace ormai da quasi due anni al Senato, dopo l’approvazione della Camera avvenuta nell’ottobre 2015”. Così scrive in una nota il Coordinamento nazionale di Area Democratica per la Giustizia guidato dalla giudice Cristina Ornano.

“L’avversità a questa proposta di legge – prosegue il documento dei magistrati – è frutto di scelte politiche strumentali, di pregiudizi ideologici o della scarsa o nessuna conoscenza dei reali obiettivi e i contenuti di essa. Molti ignorano che la proposta, attraverso alcune modifiche alla legge n. 91/1992 sulla cittadinanza, riguarda fondamentalmente i soggetti minori di età cui mira ad assicurare l’acquisto della cittadinanza italiana per nascita (c.d. ius soli) o in seguito ad un percorso scolastico (c.d. ius culturae)”.

Il coordinamento nazionale dei magistrati di Area sostiene il testo che introduce due nuove modalità di acquisto della cittadinanza italiana da parte dei minori. “Una proposta di legge equilibrata, giusta e di civiltà – sottolinea la nota – che vuole riconoscere un diritto fondamentale a circa un milione di bambini e ragazzi, 750.000 dei quali nati in Italia, tutti appartenenti a famiglie di cittadini stranieri che da tempo vivono e lavorano regolarmente e stabilmente nel nostro Paese. Sono bambini e ragazzi di cultura italiana, per i quali l’italiano è la lingua madre, che frequentano le scuole, le palestre e i luoghi di aggregazione dei nostri figli, con cui condividono miti e interessi”.

Area Democratica per la Giustizia auspica “che il Parlamento italiano non sprechi questa fondamentale occasione per assicurare dignità, legalità e sicurezza ai minori italiani senza cittadinanza e, nel contempo, la piena assunzione da parte dello loro famiglie e dei nuovi cittadini dei doveri che alla cittadinanza si accompagnano, approvando la legge in discussione al Senato entro la fine della legislatura in corso”.