Nel secondo trimestre 2017 in Sardegna ci sono tredicimila occupati dipendenti in più rispetto allo stesso periodo del 2016. A crescere, in particolare, sono i contratti attivati nel turismo e nel commercio (+8%) e nei servizi (+2%), mentre restano stabili i settori dell’agricoltura (15mila), industria (43mila) e costruzioni (28mila).
Sono i dati del Sil, il sistema informativo del lavoro, elaborati dall’Osservatorio dell’Aspal (Agenzia sarda per le Politiche attive per il lavoro) che fotografano i flussi dei contratti registrati sul sistema della Regione: 453mila contro i 440mila dell’anno precedente, con una variazione percentuale del +3%. “Il sistema – spiega il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi – si basa sul conteggio reale dei lavoratori assunti e di quelli cessati a una determinata data, a differenza dell’Istat che effettua una stima a campione”.
Questo fa una certa differenza: nel primo trimestre 2017, per esempio, il dato diffuso dall’Istat (381mila occupati dipendenti) non ha trovato alcun riscontro nei dati effettivi rilevati dal Sil Sardegna. Quindi, sottolinea Temussi, “utilizzando solo i dati Istat il rischio è di analizzare errori statistici e non i movimenti effettivi del mercato del lavoro nell’Isola”.
“Siamo i primi ad aver avviato il sistema informativo del lavoro – ricorda il dirigente – e adesso abbiamo un consolidamento dei dati che ci consente stime più precise e rispondenti alla reale situazione occupazionale della Sardegna”.