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Parte ufficialmente la prima Snai – Strategia nazionale per le aree interne – per contrastare lo spopolamento delle zone periferiche creando opportunità di lavoro e sviluppo.

Destinazione Alta Marmilla, scelta in Sardegna come area pilota: 15 milioni di euro fra fondi europei, nazionali e regionali per Istruzione, Salute, Accessibilità, Coesione e Competitività, per garantire la qualità della vita delle persone e puntare su uno sviluppo che partendo dalle vocazioni locali riesca a creare lavoro. Oggi ad Ales il presidente della Regione Francesco Pigliaru, insieme con l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, che ha fatto partire il percorso due anni fa, ha firmato il progetto avviandone così la fase attuativa. I progetti andranno conclusi entro 36 mesi.

“Questo territorio sta facendo una sperimentazione importantissima per sé e per tutta la Sardegna”, ha detto Pigliaru. “Si parla tanto di spopolamento, ma affrontare questo problema così complesso e che ha cause tanto profonde con slogan e demagogia è inutile e dannoso. Le soluzioni si trovano solo lavorando insieme su cose concrete.

Oggi siamo davanti a un esempio virtuoso di politiche per le aree interne”, ha proseguito il governatore illustrando a grandi linee gli interventi della Giunta regionale sui temi portanti, dall’agricoltura “che vogliamo sia sempre più di precisione e meno ostaggio delle emergenze”, sino ai trasporti e al turismo, sottolineando come si stia lavorando alle connessioni per questi territori, “da un lato per avere molti più voli per l’Italia e l’Europa nei mesi di spalla e dall’altro riorganizzando il trasporto interno. E il turismo non deve certo sostituire quello balneare – ha spiegato – ma aggiungersi, coinvolgendo target diversi in momenti dell’anno diversi. Tutto serve per crescere, perché per vivere si sceglie un luogo che offra opportunità di lavoro, di sviluppo. Il nostro ruolo, dialogando con i territori per aiutarli ad unirsi, ad elaborare progetti attraverso cui poter dare risposte mirate a esigenze specifiche, è creare le condizioni”. Per definire le aree candidabili sono stati utilizzati tre criteri: Comune non costiero, ad alto rischio di spopolamento e ricadente in aree periferiche o ultraperiferiche. Sono stati individuati in tutta Italia 116 Comuni appartenenti a 21 Unioni di Comuni o Comunità montane in base a criteri di perifericità e malessere demografico, poi selezionate 13 aree comparate rispetto all’indicatore “comuni a rischio scomparsa”. A luglio 2014 sono stati effettuati due Focus Group presso le comunità locali delle due aree interne “finaliste” (Alta Marmilla e Barbagia-Mandrolisai), seguiti da un rapporto che ha consentito all’Unità di missione nazionale (Comitato tecnico aree interne) e Regione di individuare l’Alta Marmilla come prima area prototipo su cui far partire la sperimentazione della SNAI. L’Alta Marmilla si estende su 35 chilometri quadrati e comprende 20 piccoli comuni di cui 8 a rischio estinzione entro il 2070.

“L’obiettivo della Snai, lo stesso della nostra programmazione territoriale – ha detto Paci – è quello di contrastare lo spopolamento delle zone interne favorendo l’aggregazione di servizi tra i comuni, mettendo insieme i produttori per puntare sui mercati esterni, valorizzando fortemente l’identità e le competenze locali”.

“Questo è un esperimento estremamente importante e complesso, nel quale abbiamo creduto sin dall’inizio e che siamo sicuri porterà a risultati importanti: affrontare il tema dello spopolamento in modo integrato, pensando anche ai servizi di base quindi sanità, mobilità, scuola. Qui abbiamo paesaggio, qualità della vita, tradizioni, competenze, identità che si traducono in prodotti dell’agroalimentare, del manifatturiero, dell’artigianato tradizionale, patrimonio unico attraverso cui si può creare lavoro e rilanciare l’economia. Il lavoro è l’unico antidoto allo spopolamento – ha concluso Paci – l’abbiamo detto e continueremo a ripeterlo: è un traguardo possibile se i paesi, le piccole comunità, i singoli artigiani uniscono le forze e lavorano per un intero territorio, col costante supporto della Regione”.