Renato Soru promuove il disegno di legge sulla rete ospedaliera appena licenziato dalla commissione Sanità e pronto ad approdare in Aula. “Si è lavorato molto, magari in ritardo, ma si è lavorato, in Giunta come in commissione, ora bisogna fare in modo che vada in porto nel più breve tempo possibile”, ha detto nel corso di un convegno organizzato dalla sua associazione Sardegna Europa, e al quale hanno preso parte anche il dg della Asl Unica, Fulvio Moirano, la senatrice ed ex assessora alla Sanità della sua Giunta, Nerina Dirindin, l’assessore attuale Luigi Arru e il presidente dell’Anci Emiliano Deiana. “Non tutti possono fare tutto – ha chiarito richiamando il principio ispiratore della legge – quindi è davvero rilevante questo confronto sul numero delle strutture complesse e delle specialità?”.
Il dibattito semmai, ha spiegato Soru, deve essere “incentrato sul bene per la salute del cittadino e la politica deve tener giù le mani dalla sanità, a prescindere dai suoi interessi di bottega, deve avere lo stesso rispetto del malato che hanno infermieri e medici”. Ma, “purtroppo, il dibattito spesso si fa guidare dalla lobby più vicina o dal sindaco di turno”.
E a proposito di primi cittadini, è arrivata una bordata a Massimo Zedda: “il sindaco di Cagliari che si lamenta perché il Brotzu o l’ospedale Marino perdono qualcosa a beneficio del Policlinico di Monserrato, si ricorda di essere il sindaco della Città Metropolitana? Vorrei ricordare che l’80% della sanità privata è a Cagliari e che spesso i malati attraversano la Sardegna per arrivarci, per cui serve uno sforzo di generosità”, ha argomentato l’esponente Dem. Infine, il capitolo disavanzo: “C’era un tempo in cui la Sardegna era ai primi posti, ora è all’ultimo superata persino dal Lazio: stiamo recuperando troppo piano”, ha ammonito Soru.