“Il fenomeno della violenza di genere può esser combattuto solo con una strategia condivisa e coordinata”. Così il presidente del Consiglio regionale sardo, Gianfranco Ganau, nell’intervento introduttivo della seduta dedicata alla violenza di genere, presente il capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli.
“E’ necessario opporci a qualsiasi strumentalizzazione quando si parla di educazione di genere nelle scuole – ha detto Ganau – finché non si capirà che la rappresentazione offensiva della donna riguarda, in primo luogo, gli uomini che vanno educati da bambini al rispetto, non ci saranno progressi”. Ganau cita dati che “ci riportano una realtà che è un bollettino di guerra: il 31,5% delle donne nel corso della loro vita hanno subìto una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 62,7% degli stupri viene commesso dal partner attuale o precedente, ossia in famiglia”.
Eppure, “il nostro è un mondo al contrario dove ad essere biasimate sono le donne che subiscono violenza, dove i riflettori sulla violenza maschile contro le donne si riaccendono improvvisamente per fomentare l’odio nei confronti degli stranieri”. E, continua, “ciò che conta non è il fatto terribile che ogni giorno in Italia 11 donne vengano stuprate, spesso in famiglia, ma quanti di questi stupratori siano stranieri”. Soluzioni? “Dobbiamo fare in modo che questa battaglia di civiltà diventi prioritaria nella nostra agenda politica, dobbiamo – citando la presidente della Camera, Laura Boldrini – combattere la ‘violenza mascherata d’amore'”. E proprio alla Boldrini rivolge “come istituzione e come donna tutta la solidarietà per gli attacchi e le minacce brutali e sessiste che riceve ogni giorno. Abbiamo il dovere di combattere il fenomeno, sempre più diffuso, dell’utilizzo nei social network di volgarità, espressioni violente e di minacce nella quasi totalità a sfondo sessuale”. Anche il linguaggio di genere “è sostanza. E’ tutto connesso: norme su rappresentanza, incentivi per il lavoro femminile, lotta contro la violenza e la mercificazione del corpo della donna”. Infine Ganau ribadisce che “abbiamo il dovere di introdurre nella nostra legge elettorale la norma della doppia preferenza di genere, perché si tratta di norme antidiscriminatorie non di quote rosa”.
“Il fenomeno del femminicidio è una tragedia sociale che esige di essere affrontata con risorse adeguate, morali, intellettuali e finanziarie”. Così il presidente della Regione sarda, Francesco Pigliaru, intervenuto in Consiglio regionale nella seduta dedicata alla violenza di genere, presente il capo della Polizia, Franco Gabrielli.
“Compito della politica è programmare interventi concreti, mettere in campo strumenti di prevenzione, finanziare azioni di supporto e di sostegno contro questa inaccettabile situazione – ha detto – ma la sfida più importante è nel terreno delle politiche attive di prevenzione e di sostegno alle vittime e alle possibili vittime. Occorre prevenzione, presidio del territorio, specie nelle realtà più a rischio”. La scuola, secondo il governatore “è luogo chiave per combattere e vincere la lotta alla violenza di genere. Questa Giunta ha investito ingenti risorse per potenziare e migliorare la qualità della scuola. Alcune linee del programma Iscol@ hanno sviluppato l’anno scorso progetti per contrastare bullismo, cyber bullismo e differenza di genere”. Quanto ai centri antiviolenza e alle case rifugio, “la Regione ha finanziato con risorse pari a un milione di euro per il 2016 e abbiamo stanziato complessivamente 1,8 mln per il 2017. E’ ancora una goccia nel mare rispetto alla vastità del fenomeno, ma è un inizio”.
Pigliaru ha ricordato “l’enorme, preziosissimo, continuo lavoro svolto da diverse consigliere regionali per diffondere una maggiore sensibilità sul delicato tema della violenza di genere non solo all’interno dell’Aula ma nell’ambito di tutta la società sarda”. “Sono convinto che la buona politica passi anche da una corretta distribuzione dei seggi a garanzia della parità di genere – ha precisato Pigliaru -. L’equilibrio di genere nelle assemblee legislative è un fatto di civiltà e il dibattito avviato da quest’Aula e gli impegni assunti in questa legislatura dalle forze politiche e dai vari livelli istituzionali auspico che vengano trasformati al più presto in azione concreta”.