Le lavoratrici e i lavoratori della Polizia Penitenziaria delle carceri sarde saranno presenti a Roma alla manifestazione indetta dalle OO.SS. del Comparto Sicurezza. Intendiamo esprimere il nostro dissenso verso una politica miope e poco attenta da parte del Governo del Paese e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
“ I numeri nelle carceri della Sardegna sono catastrofici, basti pensare che in organico mancano oltre 600 agenti e sottufficiali. A peggiorare le condizioni lavorative contribuisce anche la fatiscenza di diverse strutture penitenziarie che compromette l’adeguato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro e, non da ultimo, non consente una detenzione decente e dignitosa”, afferma Sandro Atzeni, coordinatore FP CGIL Polizia Penitenziaria Sardegna.
Alcune caserme dove alloggia il personale sono decrepite, i turni di lavoro vanno oltre le 6 ore previste dalla normativa contrattuale, alcune Direzioni hanno imposto arbitrariamente quadranti da 8 ore senza la copertura finanziaria dello straordinario.
I mezzi di trasporto utilizzati sono datati e in molti casi hanno più di 500mila chilometri. Le aggressioni nei confronti degli agenti sono in costante aumento ed il progetto sulla vigilanza dinamica si è concretizzato nella sola apertura delle celle.
Il fine rieducativo del progetto è venuto meno le condizioni lavorative sono peggiorate. Il problema dello stress lavoro correlato è stato accantonato, cosi come la definizione delle piante organiche delle sedi extramoenia.
Per i motivi menzionati in precedenza le organizzazioni sindacali hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione del personale di Polizia Penitenziaria e domani 19 settembre 2017 porteremo la loro protesta a Roma dinanzi alla Camera del Deputati in piazza Montecitorio.