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La trasformazione delle coste del Mediterraneo. E’ l’argomento principale della seconda edizione del workshop internazionale Mopp-Medflood (Modelling Palaeo Processes), in programma dal 25 al 27 settembre a Palau.

Ricercatori provenienti da Italia, Francia, Germania, Croazia, Slovenia e Regno Unito, ma anche da Turchia, Usa, Australia e Marocco discuteranno i recenti studi sull’interazione uomo-ambiente costiero. Il workshop avrà come base logistica il laboratorio Oceans del faro di Punta Sardegna, a Palau. Prevede due giornate di discussione sul terreno nella zona del golfo di Arzachena, a Portu Puddu e a Capo Testa.

Il terzo giorno, mercoledì 27, sarà invece dedicato alla discussione vera e propria, con le presentazioni dei partecipanti nella sala consiliare del comune di Palau. Durante la giornata, aperta al pubblico, saranno presentati i recenti risultati scientifici legati agli impatti passati, presenti e futuri delle modificazioni climatiche sulle coste mediterranee.

Il laboratorio Oceans è cogestito dall’Università di Cagliari e dal comune di Palau. L’iniziativa è organizzata dal ricercatore Matteo Vacchi dell’Università di Exeter nel Regno Unito in collaborazione con il professor Sandro DeMuro dell’Osservatorio Coste e ambiente naturale sottomarino (Oceans) e Carla Buosi del Coastal and Marine Geomorphology Group dell’Università di Cagliari, i dottori Stefano Furlani e Sara Biolchi dell’ateneo di Trieste, sotto il patrocinio dell’International union for quaternary science (Inqua), dell’Associazione italiana per lo Studio del quaternario (Aiqua) e del laboratorio d’eccellenza Labex Archimede (Archéologie des societés mediterranéennes) dell’Università di Montpellier (Francia).