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Da diciotto giorni occupano il sotterraneo a 180 metri di profondità, da una decina si sono impossessati anche degli uffici.

Nel frattempo altri presidiano i cancelli dello stabilimento e altri ancora, insieme ai rappresentanti sindacali di categoria, vanno e vengono da Cagliari e da Sassari per incontrare le istituzioni e chiedere loro impegni precisi. I minatori della cava di bauxite di Olmedo non si arrendono.

In parte hanno già perso la mobilità, per gli ultimi scadrà in dicembre. Non chiedono scorciatoie, ma lavoro. E in un video autoprodotto rivolgono un appello alla Regione. “Tramite gli strumenti di cui è in possesso, come Igea o il Parco geominerario, si faccia carico subito di chi è senza reddito”.

Perché il lavoro e un reddito era e resta “la priorità di tutti – come spiegano – ben vengano le società interessate a questa miniera, quando sarà completata la valutazione della Regione sarà la benvenuta”. Nel frattempo, assicurano i lavoratori di Olmedo, “la situazione è sempre più pesante e all’orizzonte non si intravedono novità”.

Nelle scorse ore i minatori hanno ricevuto la visita e la solidarietà dei lavoratori Igea. “Ci hanno confortato, ci hanno ricordato che il lavoro è un diritto sacro, ci hanno invitato a non mollare – riferiscono gli occupanti – non lo faremo, anche perché in dicembre scade mobilità e il nostro reddito sarà pari a zero”.

Ecco perché chiedono alla Regione “di reinserirci nel mondo del lavoro – concludono – per quanto ci riguarda, una volta che si dovesse riattivare l’attività estrattiva in questo impianto siamo pronti a tornare al nostro vecchio posto di lavoro”.