Li chiamano ‘predatori seriali’, colpiscono seguendo un rituale preciso che spesso diventa la loro firma. è esattamente questo, un violentatore compulsivo, e gli otto anni trascorsi in carcere per scontare la condanna relativa a 25 stupri non lo hanno cambiato. Bianchi, barman genovese di 40 anni, è stato fermato per aver molestato ieri pomeriggio una ragazzina di 13 anni in via Rubens, a Milano. Stessa dinamica del passato: l’ha notata in strada all’uscita da scuola, l’ha seguita per alcuni minuti, è riuscito a entrare nel suo palazzo e qui, sul pianerottolo, ha abusato di lei. Pochi ma interminabili minuti durante i quali nessuno ha udito la ragazzina. Negli anni di Genova, quando aveva seminato il terrore in tutta la città, lo avevano soprannominato “il maniaco dell’ascensore”.

Un metro e ottanta, atletico, secondo la perizia psichiatrica del tempo Bianchi è affetto da “narcisismo istrionico con tendenze sadiche”. Aveva iniziato nel marzo 2004, lo presero il 26 settembre 2006 e lo condannarono in primo grado a 14 anni e 8 mesi di reclusione per violenza sessuale e tentata violenza sessuale, violenza privata, lesioni e atti osceni in luogo pubblico. Tutti episodi consumati su vittime dai 13 ai 19 anni. La pena è stata poi ridotta a 12 anni dalla Corte d’Appello e infine ne ha scontati 8. Prima di essere scarcerato nel 2014 ha dichiarato: “Quando esco voglio trovare un lavoro serio, per poter risarcire almeno economicamente quelle ragazze”. Dopo tre anni di silenzio eccolo di nuovo, stavolta in un’altra città.

“La vittima è stata molto precisa nella descrizione – ha spiegato Lorenzo Bucossi, dirigente della Squadra mobile milanese – Ha anche ricordato che il suo aggressore indossava un tutore per il ginocchio. Un elemento che speriamo possa esserci utile per individuare altre violenze commesse dal fermato”. L’episodio di ieri è solo l’ultimo di una serie avvenuti nell’ultimo mese e mezzo a Milano ma, al momento, non sono emersi legami con la violenza subita dalla bambina di 6 anni a Chinatown, così come lo stupro della donna di 81 anni al parco Nord e quello della turista canadese di 30 anni nei pressi del parco Lambro.

Oggi erano 150 i poliziotti impegnati nelle ricerche di Bianchi. A tradirlo, oltre alle telecamere, un passaggio in metropolitana registrato dalla sua scheda Atm. Forse per questo, sentendo che il cerchio si stava per chiudere, ha preferito costituirsi e confessare. Nel pomeriggio il suo avvocato ha chiamato gli inquirenti per annunciare che si sarebbe presentato spontaneamente in procura. In quel momento gli investigatori avevano già scoperto il suo nome e stavano per catturarlo.