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“Un tempo le visite dei sovrani nei territori del regno erano ben viste da tutti, perché oltre agli onori portavano concessioni ed elargizioni. Oggi, invece, sembra che la visita del Capo dello Stato nell’Oristanese sia più che altro un onere, visto che la Provincia ha dovuto farsi carico a proprie spese della sistemazione dell’aeroporto di Fenosu, chiuso da tempo per colpa di una classe dirigente, regionale e non solo, che non è stata finora capace di dargli piena operatività e di sfruttarne le enormi potenzialità”, dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi per l’Europa in Consiglio regionale, Attilio Dedoni.

“Così, è toccato all’Ente intermedio, che non ha in cassa neanche i soldi per stabilizzare le sedici lavoratrici che si occupano delle pulizie nella sua sede istituzionale, per non dire delle manutenzioni di strade ed edifici scolastici, fare propria una spesa che, di norma, sarebbe stata a carico della società di gestione dell’infrastruttura, se questa non fosse in liquidazione ed in attesa di conoscere il suo destino a seguito di una procedura di cessione che sembra non vedere mai fine – spiega Dedoni -. Eppure, la scelta del Quirinale di utilizzare Fenosu come scalo per la visita del presidente Mattarella a Ghilarza è la dimostrazione lampante di quanto sia strategica la posizione dell’aeroporto”.

“La tappa di Mattarella nell’Oristanese dovrebbe far aprire gli occhi alla classe politica: il riavvio di Fenosu può dare un grande contributo – sottolinea l’esponente dei Riformatori – non soltanto al territorio ma all’intera Sardegna e, se finora questo non è accaduto, la colpa è proprio di chi, osteggiando in ogni modo l’attività dello scalo, ha impedito che questo raggiungesse la piena operatività e si integrasse nel sistema aeroportuale regionale”.