Ci sono “code chilometriche” davanti a molti seggi in Catalogna nonostante i blitz delle forze antisommossa spagnoledi questa mattina in diversi centri elettorali. La polizia spagnola ha sparato usato proiettili di gomma e caricato la folla in attesa davanti ai seggi per il referendum in Catalogna causando 38 feriti. Nove sono state ricoverate, una è stata sottoposta ad un intervento a un occhio perché colpita da un proiettile di goma.
“Dovranno passare sui nostri corpi per prendersi le urne con le schede”, promettono alla scuola Collaso i Gil nel quartiere del Raval di Barcellona, una delle tante dove ancora si sta in fila per votare e ci si aspetta da un momento all’altro l’intervento della Guardia Civil e della Polizia nazionale. Il ‘colegio’ è un punto di riferimento di un quartiere multietnico – tantissimi i musulmani – e con una forte componente di sinistra antagonista e indipendentista, non lontano dai luoghi dell’attentato dell’Isis sulla Rambla.
Un gruppo di anziani del quartiere ha votato tra applausi, commozione e cori “El pueblo unido jamas sera’ vencido”. Un uomo ha preparato un mazzo di fiori rossi per la Guardia Civil, tra l’ironia e il gesto di pacificazione.
Tafferugli e spintoni con la polizia si sono verificati davanti alcuni seggi, in particolare quando gli elettori si sono rifiutati di far entrare gli uomini della Guardia Civil. Alcune persone, a Girona e a Barcellona, si sono messe davanti agli ingressi oppure si sono sdraiati a terra opponendo resistenza passiva, ma sono stati spostati con la forza. Si registrano anche i primi feriti, almeno tre, tra cui una signora anziana nel quartiere di Roquetes a Barcellona.







