Un braccio penitenziario sotto scacco dei terroristi islamici, agenti minacciati di morte dai detenuti e rinforzi di polizia in arrivo da altre strutture per governare una rivolta jihadista all’interno del carcere di Bancali. È quanto denuncia il deputato di Unidos, Mauro Pili, riguardo dall’istituto di pena sassarese, una situazione di allarme smentita però dagli stessi agenti che pur lamentando l’insufficienza dell’organico e la mancanza di posizioni organizzative, negano qualunque rivolta in atto.
“Riprende a Bancali la rivolta dei 25 terroristi jihadisti rinchiusi nel carcere di Sassari. Da tre giorni tengono sotto scacco il braccio del penitenziario a loro riservato e lasciato perennemente senza agenti, visto che anche nelle ultime ore sono dovuti accorrere dalle altre strutture per mettere in sicurezza l’ala oltranzista”, scrive Mauro Pili in una nota diffusa questa mattina, in concomitanza con l’arrivo in Sardegna del ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
“È ormai una situazione insostenibile e rischia di sfociare in tragedia. Una polveriera che rischia di esplodere da un momento all’altro con un grave pericolo per gli stessi agenti sotto organico costretti a subire le insistenti e sempre più violente provocazioni di questi personaggi. La descrizione di queste ultime giornate lascia intravvedere la decisione dei terroristi di arrivare allo scontro”, continua il parlamentare. Affermazioni in parte sconfessate dalle parole di Antonio Cannas, delegato nazionale del Sappe, sindacato di polizia penitenziaria mai tenero nel denunciare la difficile situazione delle carceri sarde. “La situazione è difficile ma non così drammatica. Non è in corso nessuna rivolta e le minacce che subiamo dai detenuti non sono una novità, sappiamo gestirle – dichiara Cannas -.
L’unico vero problema per quanto riguarda la gestione dei reclusi detenuti per terrorismo di matrice islamica è che manca una vera organizzazione per il loro controllo: abbiamo già chiesto che sia creato un gruppo dedicato di agenti con delle figure ben precise che organizzino e dirigano il lavoro. Nei mesi scorsi si è parlato dell’arrivo in Sardegna di agenti del Gruppo operativo mobile per gestire queste situazioni, ma a oggi non c’è nessuna conferma. Ripeto, abbiamo già le professionalità capaci di controllare queste realtà, sarebbe sufficiente organizzarle adeguatamente”. Proprio sul fronte dell’organizzazione dell’attività della polizia penitenziaria nel carcere sassarese da lunedì dovrebbero esserci delle novità positive: il commissario Antonello Brancati, assegnato al carcere di Alghero sarà distaccato per quattro giorni la settimana a Bancali, andando così a coprire un vuoto che i sindacati denunciano da tempo.







