La tragedia dieci giorni fa, quando una gestante arriva all’ospedale Nostra Signora della Mercedes, a Lanusei, e i medici del reparto di Ostetricia e Ginecologia non sentono più segni di vita del feto. Secondo i genitori si è trattato di negligenza del personale sanitario e hanno così presentato un esposto alla Procura di Lanusei, che ha sequestrato il feto e aperto un’inchiesta. Già partiti gli avvisi di garanzia nei confronti degli operatori sanitari che hanno seguito la gestante. E oggi, per la prima volta, parlano i vertici della Assl ogliastrina.

“Non si è trattato di morte di neonato in sala parto ma di un caso di morte intrauterina del feto – spiega la direttrice del presidio ospedaliero Grazia Cattina – Gli operatori del reparto di Ostetricia e Ginecologia hanno attivato, in accordo con la donna interessata, le procedure previste nei casi in questione”. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Nicola Giua Marassi. Gli inquirenti cercano di capire se ci sia stata negligenza da parte degli operatori sanitari e se il bimbo poteva essere salvato. La donna infatti, secondo quanto accertato dalle indagini, si sarebbe presentata due giorni prima del parto nel reparto di Ostetricia di Lanusei. In questa occasione i medici le avrebbero riscontrato problemi di pressione (troppo alta) mentre il tracciato avrebbe evidenziato anomalie nel battito cardiaco del feto, che era risultato in posizione non ottimale.

I medici, però, non avevano ritenuto di tenerla sotto osservazione e la gestante era tornata a casa. Due giorni dopo, la donna era tornata in ospedale e durante la visita i medici non avrebbero più riscontrato segni vitali del feto. Sono dunque intervenuti con il taglio cesareo, ma il bimbo era già morto. Gli accertamenti autoptici del feto non sono stati ancora eseguiti, perché i legali della difesa hanno presentato richiesta di incidente probatorio e quindi i tempi si sono allungati. La Assl intanto ha già avviato gli accertamenti interni. “Si tratta di un evento raro ma possibile – sottolinea ancora la direttrice del presidio – le cui cause possono essere molteplici, e per il quale sono stati immediatamente avviati i nostri accertamenti al fine di fare chiarezza per fornire le risposte che i genitori del piccolo attendono. Al momento è in corso un’indagine della magistratura, riteniamo quindi non opportuno ogni commento nel rispetto dei genitori, che affrontano un momento di grande dolore, e degli operatori coinvolti”.